Ecologia

Le nanoplastiche sono arrivate ai Poli (e non da oggi...)

Più piccole delle microplastiche, le nanoplastiche sono state individuate per la prima volta sia nell'Artico sia in Antartide, e sono lì da un po'...

Prima abbiamo cominciato a preoccuparci della plastica, uno degli inquinanti più diffusi al mondo. Poi abbiamo scoperto le microplastiche, frammenti di plastica leggeri e di piccole dimensioni, che vengono quindi facilmente trasportati in giro per il mondo e che arrivano a inquinare anche gli angoli più remoti del pianeta.

L'EFSA, autorità europea per la sicurezza alimentare, definisce microplastiche le particelle di dimensioni comprese tra 0,1 e 5.000 micrometri (µm), ossia tra 0,0001 e 5 millimetri.

È dappertutto! Infine, eccoci alle nanoplastiche, cioè particelle di plastica con dimensione compresa tra 0,001 a 0,1 µm (cioè tra 0,000001 e 0,0001 millimetri): sono ormai ovunque, e come dimostra uno studio pubblicato su Environmental Research sono arrivate anche ai Poli - e da molto più tempo di quanto crediamo.

Lo studio, coordinato da Dušan Materić, dell'Institute for Marine and Atmospheric Research di Utrecht, in Olanda, ha portato lui e il suo team ad analizzare carote di ghiaccio prelevate in Antartide e in Groenlandia. Tutti i campioni si sono rivelati ricchi di nanoplastiche, metà delle quali (per l'Artico e per l'Antartide) provenienti da sacchetti e borse di plastica.

Veicoli. Tra le altre fonti di inquinanti vale la pena segnalare che circa un quarto delle nanoplastiche trovate in Groenlandia provengono da pneumatici - che non sono invece rappresentati nei campioni antartici. Ma soprattutto vale la pena segnalare la profondità alla quale sono stati rinvenuti gli inquinanti: nelle carote della Groenlandia, per esempio, sono state trovate nanoplastiche fino a 14 metri di profondità.

Che cosa significa questo dato? Quando si studia un campione "verticale" di ghiaccio, andare in profondità vuol dire anche andare indietro nel tempo, e trovare nanoplastiche a 14 metri indica che queste sostanze sono presenti in zona almeno dal 1965. Questo a sua volta significa che le nanoplastiche non sono un inquinante "nuovo", come si pensava, ma uno del quale abbiamo ignorato l'esistenza fino a poco tempo fa.

Il rischio. Ignorato a nostro rischio e pericolo: le nanoplastiche hanno un grado di tossicità superiore a quello delle microplastiche, e possono causare una vasta gamma di malattie, polmonari e non solo. Aggiungeteci che di recente un altro studio ha dimostrato che la quantità di plastica presente sul pianeta ha superato tutti i limiti di guardia, e capirete perché il problema va affrontato con urgenza.

13 febbraio 2022 Gabriele Ferrari
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