di Peppe Croce
Il Governo ha presentato due nuovi decreti, uno per il fotovoltaico e uno per le altre rinnovabili. Entrambi stroncano gli incentivi statali, che si pagano in bolletta. Ma è proprio vero che le rinnovabili costano troppo?
"Si salvano solo i piccoli impianti domestici, ma con incentivi ridotti all'osso"
Quinto Conto Energia -
è concentrata la ricerca tecnologica
Quinto Conto Energia
Fotovoltaico - La mazzata peggiore la prendono i pannelli fotovoltaici, incentivati con il Conto Energia. Se con il classico impianto da 3 kW montato sul tetto di casa prima si prendevano 35 centesimi di euro per ogni chilowattora prodotto, adesso si scende a 23 centesimi. Ed è la situazione migliore, perché se l'impianto è più grosso, gli incentivi diminuiscono ancora di più. Un grosso impianto da 1 MW, di quelli che si montano sui capannoni industriali, passa da 23 centesimi a soli 16. Sparisce, infine, il bonus sui pannelli solari costruiti in Europa e quello per la sostituzione dell'amianto sul tetto.
Le altre rinnovabili - Non c'è solo il fotovoltaico tra le energie rinnovabili. Ci sono anche l'eolico, le biomasse, l'idroelettrico e il biogas. E ci sono brutte notizie per tutti visto che gli incentivi scendono anche per loro. Sempre per ogni chilowattora di energia elettrica prodotta, infatti, per l'eolico si passa da 14 centesimi a 12, per la biomassa da 25 a 17, per il biogas da 25 a 18. Salgono, invece, gli incentivi per l'idroelettrico di piccole dimensioni: dai 12 centesimi attuali a quasi 14.
Costano troppo? - Il motivo per cui sono stati tagliati gli incentivi, ha spiegato il Governo, è perché costano troppo. I sussidi statali alle rinnovabili, però, li pagano i consumatori attraverso la bolletta dell'elettricità quindi alle casse dello Stato non cambia assolutamente nulla. Né il popolo è sceso in piazza a chiedere la fine delle rinnovabili. Secondo l'Irex Annual Report 2012, poi, facendo due conti, da qui al 2030 con le rinnovabili l'Italia ci risparmia pure: 38 miliardi di euro. E poi le rinnovabili stanno offrendo parecchi posti di lavoro in un periodo nero per l'economia. Allora perché tagliare gli incentivi? Per non pestare i piedi all'energia tradizionale visto che, già oggi, con tutto il fotovoltaico che abbiamo in Italia la mattina si devono spegnere alcune centrali a gas naturale per non produrre troppa energia. (sp)