Ecologia

Il 'valore' della sostenibilità, Acea apre il confronto

La multiutility presenta il Bilancio di Sostenibilità e apre il forum sulla normativa Ue che prevede la rendicontazione delle informazioni non finanziarie

Roma, 5 giu. (AdnKronos) - "Le attese sono chiare: l'impresa deve essere un soggetto con degli obiettivi economici sì, ma anche con obiettivi sociali e ambientali". Così Ranieri Mamalchi, direttore Affari istituzionali di Acea, all'Adnkronos in occasione della presentazione presso la sede della multiutility di servizi del Bilancio di sostenibilità. "La sostenibilità è qualcosa in cui il gruppo Acea crede molto. Il Bilancio di sostenibilità, dal 2011, viene pubblicato insieme al Bilancio di esercizio ed è un documento sul quale il vertice 'mette la faccia' perché è firmato dal presidente e dall'amministratore delegato. E' qualcosa di molto partecipato, anche dalle società operative del gruppo, ed è sottoposto ad analisi di stakeholder interni ed esterni", sottolinea Mamalchi.

Quest'anno Acea pubblica il suo 17esimo Bilancio di sostenibilità, un documento che riporta i risultati dell'esercizio in un'ottica di sostenibilità e integra anche le prospettive a medio termine attraverso il Piano 2014-2018. All'interno del report anche le informazioni finanziare del Bilancio civilistico 2014, diffuso contestualmente a dimostrazione che il valore d'impresa è formato tanto dai dati economico-finanziari quanto dalle performance sociali e ambientali.

Così a fianco ai ricavi consolidati, pari a 3.038,3 milioni di euro, e all'utile netto del gruppo, di 162,5 milioni di euro, si trova la quota di generazione di energia elettrica da fonte rinnovabile pari all'80% del totale. Oltre ai dati sul grado di soddisfazione dei clienti, sulla sicurezza sul lavoro, sulla distribuzione del valore agli stakeholder, sull'impatto ambientale. Non solo: a fronte di investimenti per 318,6 milioni di euro nel 2014, si legge sul report, Acea ha dato lavoro a circa 1800 aziende.

La presentazione del Bilancio di sostenibilità di Acea è stata l'occasione per aprire un tavolo di confronto sulla direttiva europea 95/2014 che, a partire dal 2017, prevede l'ampliamento degli obblighi di rendicontazione aziendale anche a informazioni di natura non finanziaria come, appunto, fattori ambientali e sociali. Un provvedimento nella direzione di una sempre maggiore trasparenza e responsabilità delle imprese. Nell'ambito del forum, presso la Sala blu della sede di Acea, le maggiori competenze del settore si sono confrontate sullo stato dell'arte, i prossimi passi da compiere, il valore di questa sfida in termini soprattutto di opportunità.

"E' una direttiva europea che impone alle aziende di essere più trasparenti quindi di pubblicare nei bilanci di esercizio anche dei dati che riguardano la sostenibilità, le diversità o gli impatti sociali dell'azienda. E' molto innovativa perché richiede alle aziende uno sforzo di trasparenza e di comunicazione verso l'esterno", dice all'Adnkronos Gianluca Principato, Reporting di Sostenibilità di Hera, multiutility di servizi ambientali, idrici ed energetici.

"La direttiva è un adempimento ma è importante dire che le aziende dovrebbero vederla come un'opportunità perché la trasparenza può creare valore per l'impresa e quindi produrre anche ricchezza sia per l'azienda che per gli stakeholder", conclude.

Per Selina Xerra, direttore Corporate Social Responsibility della multiutility Iren, la direttiva "di fatto consolida un valore che si sta esprimendo da tempo: valutare le aziende non solo dal punto di vista economico finanziario ma anche da quello delle performance ambientali e sociali che producono. Valori sui quali gli stakeholder di riferimento, a partire dagli investitori, cominciano a essere molto attenti e che sono sicuramente rilevanti per aziende come le nostre che hanno ricadute così importanti sui territori". "I servizi che noi eroghiamo hanno un impatto sulla vita dei cittadini che è fondamentale - spiega all'Adnkronos -. Erogare questi servizi con attenzione particolare all'ambiente, alle ricadute sociali che questo produce è parte integrante dell'essere una multiutility".

5 giugno 2015 ADNKronos
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