Niente di nuovo sotto il Sole, purtroppo: quello da poco concluso è stato il mese di aprile più caldo dell'era delle misurazioni moderne, con le temperature globali di terra e mare più calde di 1,11 °C rispetto alla media del mese di aprile per il periodo 1951-1980.
Nulla di cui essere fieri. I dati pubblicati dalla Nasa nel weekend confermano una triste scia di record negativi: è la terza occasione di fila in cui si superano nettamente le temperature medie relative a quel dato mese dell'anno (abbiamo iniziato a febbraio), ed è il settimo mese consecutivo in cui si registrano temperature superiori di almeno 1 °C rispetto alla media 1951-1980.
Il 2016 è destinato a diventare di gran lunga l'anno più caldo mai registrato. Il nuovo record batte il precedente (che risale all'aprile 2010), di 0,24 °C. E la colpa non è soltanto di El Niño, che sta riscaldando le acque del Pacifico, ma dei cambiamenti climatici di origine antropica.
Effetti macroscopici. Tra le conseguenze più evidenti riportate negli ultimi mesi, la drammatica situazione della Grande Barriera Corallina australiana (il 93% della quale interessato dal bleaching) e la siccità senza precedenti che sta vivendo gran parte dell'Asia. In India, è tornato in auge il progetto del governo - osteggiato da scienziati e ambientalisti - di deviare il corso di decine di fiumi, per portare acqua anche dove non arriva.