di Peppe Croce
Le grandi navi cargo trasportano in giro per il mondo alghe, molluschi e microrganismi che, a volte, inquinano i mari dei porti di arrivo. Il pericolo è nelle acque di zavorra.
"Le navi portano organismi esotici, il riscaldamento del mare fa il resto"
Globalizzazione marina -
danneggia la flora e la fauna originarie dei nostri mari
Il nemico viene in nave - Tutti a chiedersi, ovviamente, come sia possibile che un'alga, un mollusco, un microrganismo o persino un pesce che dovrebbe stare in Sud Africa lo si possa trovare anche a Maratea. Le risposte sono molte - e alcune sono complicate - ma ce n'è una che è fin troppo semplice per non essere presa in considerazione: i "forestieri" arrivano con le grandi navi per il trasporto delle merci, nascoste nell'acqua di zavorra. Cioè nell'acqua che le navi imbarcano in appositi scompartimenti durante la navigazione per equilibrare il proprio peso. Secondo le stime dell’Organizzazione Marittima Internazionale - agenzia dell'Onu che si occupa di sicurezza della navigazione e inquinamento marino - riportate dal settimanale online "Maree, i racconti dell'acqua", ogni anno vengono spostate da una parte all'altra del mondo fra i tre e i dieci miliardi di tonnellate di acqua di zavorra. E di loro ospiti.
All'invasore piace caldo - Ma non basta spostare una specie marina da una zona all'altra per garantire che essa sopravviva e si riproduca, inquinando la zona di arrivo. Un altro fattore importante è la temperatura, visto che si tratta molto spesso di specie tropicali che vengono portate in mari più freddi come il Mediterraneo. Il riscaldamento globale fa il resto, alzando la temperatura media annuale del Mare Nostrum e aiutando questa contaminazione involontaria. Tutto è collegato, nel mondo, e quando tocchi qualcosa... (sp)