Gli antibiotici sono una delle scoperte più importanti nella storia dell'umanità. Ma un uso eccessivo in agricoltura, potrebbe creare nell'ambiente delle isole di resistenza.
Un allevamento di polli. Gli antibiotici vengono impiegati per prevenire epidemie. |
In un sondaggio sulle invenzioni più utili e interessanti, effettuato in occasione del Premio Focus, gli intervistati hanno risposto a grande maggioranza: a cambiare la qualità della vita dell'uomo hanno contribuito più di tutto gli antibiotici. L'uso di questi principi attivi infatti, ha consentito di sconfiggere malattie mortali, incrementando le probabilità di sopravvivenza sia nell'uomo che negli animali. Gli scienziati però, hanno iniziano a metterne in luce anche gli effetti secondari. Si è scoperto infatti che un uso indiscriminato e a dosi troppo elevate porta alla creazione di microganismi resistenti, una buona parte dei quali è indifferente alla maggior parte degli antibiotici in commercio.
Riserva pericolosa. Risultato: a poco più di 60 anni dal loro inserimento tra le terapie (la penicillina è stata provata per la prima volta nel 1941) potremmo trovarci in una situazione simile al periodo precedente la scoperta.
È quanto conferma anche il rapporto della American Academy of Microbiology sull'impiego degli antibiotici in agricoltura. Le ricerche infatti hanno dimostrato che i geni che corrispondono al carattere di resistenza possono essere trasmessi dagli animali all'uomo attraverso cibo, acqua o per contatto diretto. Secondo i 32 scienziati che hanno stilato il rapporto, l'uso intenso di antibiotici porta a stabilire una riserva di geni antibiotico-resistenti nell'ambiente. E anche se i microrganismi ai quali appartengono non provocano malattie umane, formano una riserva per quel carattere che potrebbe poi creare seri problemi per la salute dell'uomo.
(Notizia aggiornata al 10 novembre 2002)