Roma, 4 dic. - (AdnKronos) - Il Gran Sasso d’Italia, l’antico Mons Fiscellus, è la montagna più elevata dell’intera catena dell’Appennino e ora si candida a diventare Patrimonio Naturale dell’Umanità dell'Unesco. Candidatura per la quale parte una vera e propria chiamata a raccolta e mobilitazione di abruzzesi, italiani e italiani residenti all’estero.
“Le prime positive reazioni che provengono da più parti a sostegno della candidatura, testimoniano che in questa fase della nostra storia, di particolare difficoltà economica e sociale, prevale un convinto desiderio da parte della gente, di stare assieme e aggregarsi attorno a un progetto nobile e condivisibile e in grado di provocare un risultato virtuoso per tutti”, dichiara Walter Mazzitti, già presidente del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e coordinatore dell’associazione “Amici del Gran Sasso d’Italia”.
A supporto della candidatura (che sta ricevendo sostegno anche dalle comunità di italiani residenti all’estero, Canada, America Latina, Usa e Australia e Paesi europei) un Comitato Scientifico elaborerà il documento per la definizione di principi e obiettivi compatibili con i criteri della Convenzione Unesco. La candidatura sarà presentata in una conferenza domani 5 dicembre presso l'associazione della Stampa Estera di Roma.
Sul Gran Sasso si concentrano numerosi primati tra cui la più elevata biodiversità vegetale in ambito europeo e mediterraneo; Campo Imperatore, il più esteso e spettacolare altopiano appenninico; il ghiacciaio del Calderone, posto alla latitudine più bassa d’Europa. In questa parte dell’Appennino sono sopravissuti i boschi più antichi d’Italia e animali simbolo come il camoscio d’Abruzzo, il lupo appenninico, l’aquila reale e il cervo.
La radicata tradizione agricola ha favorito la formazione e la conservazione di paesaggi agrari di periodo preromano, come nel caso dei campi aperti che conciliavano agricoltura e pastorizia. Senza contare la storia della transumanza, antichissimo fenomeno di migrazione stagionale di uomini e bestiame, che ha assunto dimensioni e estensioni forse uniche nella storia dell’umanità.
Lungo le antiche vie della transumanza si trovano abbazie, chiese medievali e rinascimentali, borghi, castelli, torri, aree archeologiche: un patrimonio storico-artistico unico e inimitabile. Un terzo del territorio dell’Abruzzo, che abbraccia i due versanti del massiccio, è stato riconosciuto area di protezione ambientale, attraverso la istituzione di tre parchi nazionali: il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, il Parco Nazionale della Maiella, il Parco Nazionale dell’Abruzzo, Lazio e Molise e il Parco Regionale del Velino- Sirente.
Per tutti questi motivi, l'associazione “Amici del Gran Sasso d’Italia” punta a coinvolgere istituzioni pubbliche e private, enti territoriali, università, centri di ricerca, associazioni e cittadini nella candidatura del Gran Sasso d’Italia a Patrimonio Naturale Mondiale. Tra i progetti per il Gran Sasso, quello di una rete delle “Comunità del Gran Sasso d’Italia” in cui l’economia verde trovi uno spazio di primo piano; la “Banca della terra del Gran Sasso d’Italia” con finalità di valorizzazione del patrimonio agricolo incolto e abbandonato da destinare a giovani imprenditori agricoli.
Ma anche la creazione di un Museo Virtuale che metta in rete gli altri musei dedicati alla montagna esistenti in Italia, in particolare il Museo delle Genti d’Abruzzo di Pescara, quello della Transumanza di Castel del Monte, il Museo dell’Acqua di Isola del Gran Sasso, Museo dell’Alpinismo di Pietracamela; e il progetto per un portale informativo che possa essere luogo virtuale d’incontro e di riferimento tra domanda ed offerta turistica, tra territorio ed investitori, tra produzioni locali e mercati, tra culture ed interessi diversi.