Roma, 21 nov. - (AdnKronos) - Combattere lo spreco alimentare, favorire l’agricoltura sostenibile, contrastare fame e obesità attraverso la promozione di stili di vita sani. Sono questi i tre pilastri del Protocollo di Milano promosso dalla Fondazione Barilla Center for Food and Nutrition (Bcfn) che ieri ha avuto il benestare del presidente del Consiglio Matteo Renzi. Il Protocollo ha l’obiettivo di sensibilizzare le istituzioni, le imprese e la società civile sull’urgenza di affrontare le sfide che abbiamo davanti per rendere il sistema alimentare globale realmente sostenibile.
“Il governo italiano crede, scommette e punta sul Protocollo di Milano: i suoi obiettivi sono anche i nostri. Ringrazio Barilla e la Fondazione Bcfn perché ci danno l’occasione per raccontare che Expo è una cosa seria. Io sono qui per dire che noi ci stiamo. Faremo insieme, volentieri, questo tratto di strada” ha dichiarato Renzi. Nella giornata in cui Papa Francesco ha sottolineato l’urgenza di nuove regole per contrastare le grandi contraddizioni del mondo moderno in campo alimentare, la Fondazione Bcfn ha consegnato al presidente del Consiglio e presidente di turno dell’Unione Europea il Protocollo con l’auspicio che l’Italia, in occasione dell’Expo, lo proponga ai Paesi partecipanti.
“Il nostro auspicio è che le Istituzioni nazionali e internazionali facciano proprio il Protocollo mettendo al centro delle agende politiche misure concrete per salvaguardare il nostro futuro. Abbiamo un’occasione per entrare nella storia prendendo degli impegni chiari con il mondo” ha dichiarato Guido Barilla, presidente della Fondazione Bcfn.
Il Protocollo di Milano si propone come base di discussione per pianificare il futuro alimentare. È un documento aperto ai suggerimenti di tutte le parti interessate tramite la piattaforma dedicata www.protocollodimilano.it / www.milanprotocol.com. 500 esperti internazionali hanno fornito il proprio contributo al Protocollo di Milano, oltre 70 tra organizzazioni e soggetti istituzionali hanno dato il proprio sostegno e migliaia di persone hanno già aderito.
Ad oggi, il Protocollo di Milano si compone di otto articoli ed è già stato firmato e sostenuto da numerose organizzazioni internazionali, tra cui Jamie Oliver con la sua Jamie Oliver Foundation, Eataly, Slow Food, Coldiretti, WWF e Save The Children, e da personalità quali Oscar Farinetti e Carlo Petrini di Slow Food.
Il Protocollo di Milano, secondo Petrini, "è una straordinaria occasione di sintonizzare su un sentire comune tante attenzioni, tante opportunità di cambiamento e soprattutto tante progettualità istituzionali e della società civile. Slow Food ha accompagnato fin dall'inizio il processo di costruzione di questo documento e pensiamo che il lavoro fatto fin qui sia una eccellente base di partenza da arricchire con i contributi di tutti”.