di Peppe Croce
C'è un modo per produrre celle fotovoltaiche con alta efficienza e a bassi costi? Adesso sì: basta mischiare il meglio di tre tecnologie diverse e si ottiene il 21% di resa.
"Le giunture sono fatte in rame
e non in argento
per risparmiare"
La cella tri-ibrida -
tecnologie per il fotovoltaico
Tre strati - La cella tri-ibrida è formata da un wafer di tre strati: un normale sottostrato di silicio cristallino, uno strato di film sottile e uno formato da semiconduttori agli ossidi che è quello che abbassa i costi. Le giunzioni tra gli strati e tra le varie celle, poi, è realizzato in rame, invece che in argento, per costare di meno. Tutto ciò, però, permette un'ottima efficienza complessiva, pari al 21%. Un dato che caratterizza al momento le celle di alta gamma presenti sul mercato.
Fotovoltaico di seconda mano - Silevo inoltre, per abbassare ulteriormente i costi, non ha costruito una fabbrica per produrre le sue celle: ha preferito rilevare quella della ormai fallita azienda Solyndra. I macchinari, poi, sono di seconda mano e riadattati al nuovo tipo di cella solare. Al momento Silevo ha una sola fabbrica, dalla quale escono una trentina di MW di pannelli all'anno a un prezzo di circa 98 centesimi di dollaro al Watt. Che è il prezzo pagato per una normale cella fotovoltaica, dalla normale efficienza del 15-17%. La futura fabbrica da 230 MW, invece, permetterà di scendere a costi vicini ai 60 cent al Watt. (sp)