Le decisioni in tema ambientale sostenute dall'attuale amministrazione americana potrebbero portare alla perdita di 80 mila vite umane in più per ogni decennio, per le conseguenze sulla salute dell'inquinamento dell'aria e dell'acqua. Lo sostengono due scienziati dell'Università di Harvard, che precisano che le stime sono conservative, e che le politiche di Trump sulle emissioni dannose potrebbero causare problemi respiratori a circa un milione di persone a decennio, soprattutto bambini.
Le analisi dei ricercatori sono state pubblicate in un saggio scientifico sul Journal of the American Medical Association.Non si tratta di un articolo pubblicato in peer review, cioè frutto di una revisione tra pari, ma di uno studio che si basa, comunque, esclusivamente su dati pubblicati dall'Agenzia per la protezione dell'ambiente americana (EPA): dati istituzionali, quindi, che andrebbero considerati attendibili - se non altro, dall'EPA stessa.
Conti a perdere. Le ricadute più gravi si avrebbero per il peggioramento della qualità dell'aria. L'intenzione della Casa Bianca di revocare il Clean Power Plan, il Piano dell'era Obama che prevedeva di raggiungere, entro il 2030, un taglio del 32% (rispetto al 2005) delle emissioni degli impianti a carbone, potrebbe portare a 36 mila morti in più ogni decennio, e a 630 mila casi extra di infezioni respiratorie nello stesso arco di tempo.
Indebolire i tetti dei vari Stati alle emissioni serra dei veicoli a motore causerebbe 5.000 morti in più per decennio rispetto a oggi, oltre a 140 mila casi di affezioni respiratorie nei bambini di età inferiore ai 10 anni. La rinuncia al Clean Water Act, il provvedimento del 2015 che estendeva la protezione dell'integrità fisica, chimica e biologica ai corsi d'acqua cui hanno accesso 130 milioni di persone, potrebbe esporre sempre più americani a potenziali fonti di inquinamento e problemi derivanti da acqua non potabile.
Altre migliaia di morti aggiuntive proverrebbero dalle conseguenze della rinuncia agli accordi sul clima di Parigi, dall'indebolimento delle restrizioni sulle emissioni industriali, dai dazi sui pannelli fotovoltaici: David Cutler, un economista esperto in salute pubblica, e Francesca Dominici, biostatistica, hanno analizzato otto diverse aree di impatto e compilato la lista dei danni previsti.
Accuse respinte. In un commento rilasciato all'emittente news Bloomberg, l'EPA ha bollato come "retorico" il lavoro, che ha anche definito "politico" e non scientifico. Ad aprile, l'agenzia per l'ambiente USA diretta da Scott Pruitt aveva pubblicato dati che nelle intenzioni dovevano dimostrare un calo delle emissioni di gas serra rispetto agli anni precedenti, ma che di fatto si riferivano al 2016, quando l'attuale amministrazione non si era ancora insediata.