Il ciclo dell'acqua è uno di quei meccanismi naturali che si studiano fin dalle scuole elementari e che, in maniera più o meno approfondita, conosciamo tutti. L'acqua evapora a causa del sole, entra in atmosfera sotto forma di vapore, diventa nuvola, precipita al suolo, entra nei fiumi, ritorna al mare, e il ciclo ricomincia. Il problema è che, come previsto da molti modelli climatici e come confermato da uno studio pubblicato su Scientific Reports, il riscaldamento globale sta accelerando questo meccanismo, con il risultato che le acque salata stanno diventando sempre più salate, e quelle dolci sempre più dolci. Gli effetti di questo cambiamento? Catastrofici, ovviamente.
Più caldo, meno vento. Estrella Olmedo dell'Institut de Ciències del Mar di Barcellona ha condotto il suo studio utilizzando un metodo nuovo per misurare la salinità degli oceani – un parametro fondamentale e determinato direttamente dal clima. Invece di affidarsi agli strumenti in loco (boe speciali che misurano la salinità qualche centimetro sotto la superficie dell'acqua), Olmedo ha usato dati satellitari, che permettono di misurare la salinità della superficie.
Perché una differenza di pochi centimetri è così importante? Perché l'aumento delle temperature globali sta portando a un aumento dell'evaporazione superficiale, che avviene più rapidamente (visto che fa più caldo) e lascia quindi meno tempo agli strati superficiali di mescolarsi con quelli più profondi – scambio rallentato anche dal fatto che in molte aree dell'oceano i venti sono diminuiti di intensità. In altre parole, la salinità misurata sotto la superficie non riflette quella superficiale, e usare quei dati potrebbe essere fuorviante.
Non dimentichiamoci i satelliti. Cosa comporta un aumento dell'evaporazione superficiale? Innanzitutto un aumento della salinità, ma soprattutto il fatto che enormi quantità di acqua, sotto forma di vapore, entrano in atmosfera. Prima o poi, però, quest'acqua in eccesso deve precipitare: l'accelerazione del ciclo dell'acqua porterà quindi con sé un aumento di piogge e altri fenomeni atmosferici estremi in molte parti del mondo.
Un altro effetto da non sottovalutare è l'aumento della pioggia ai Poli che contribuisce ad accelerare lo scioglimento delle nevi, che a loro volta finiscono in mare "sballandone" ulteriormente i parametri di temperatura e salinità.
Secondo Olmedo, i risultati del suo studio dovrebbero essere tenuti in considerazione da tutti i modelli climatici futuri, che dovrebbero integrare i dati sulla salinità superficiale ottenuti grazie ai satelliti per avere una visione più completa degli effetti sul clima del riscaldamento globale.