Roma, 29 giu. - (AdnKronos) - Ben 122 giardini in 11 Regioni italiane, con l’aggiunta della Città del Vaticano, della Svizzera e di tre new entry: il Parco Botanico Angelo e Lina Nocivelli di Verolanuova (BS), Villa Tasca d'Almerita di Palermo e la Tenuta Regaleali di Palermo. Sono i Grandi Giardini Italiani, un marchio di qualità, grazie agli elevati standard di manutenzione e gestione richiesti ai giardini per entrare a far parte del network, fondato nel 1997 da Judith Wade, inglese di nascita ma italiana d’adozione. (FOTO)
Il netowrk si pone come riferimento per il cosiddetto Horticultural Tourism, un settore in costante espansione grazie all’interesse culturale crescente di Italiani e stranieri verso il patrimonio pubblico e privato costituito dai giardini. Un trend ormai che nel 2014 ha registrato oltre 8 milioni di visitatori solo nei giardini della rete.
Judith Wade crede fermamente nelle potenzialità del settore dei Beni Culturali in Italia: “Questa è però l’ultima possibilità che abbiamo per gestire e sviluppare il turismo culturale in Italia. La congiuntura socio-economica è favorevole e l’imprenditoria privata sta investendo nei beni culturali perché scorge delle opportunità importanti. Non possiamo permetterci di perdere questa occasione, dobbiamo imparare a gestire con professionalità, know how e competenze il patrimonio culturale pubblico e privato italiano".
"I giardini che fanno parte della nostra rete lo stanno già facendo - sottolinea Wade - anche grazie al supporto, alle conoscenze e alla visibilità che offriamo ai proprietari. Non riceviamo sovvenzioni pubbliche: Grandi Giardini Italiani è un’impresa che vuole valorizzare altre imprese nell’ambito del turismo culturale”. Anche i nuovi giardini aderiscono al progetto “100 Giardini per Expo 2015”: un itinerario progettato da Grandi Giardini Italiani in occasione di Expo Milano 2015, che guiderà i visitatori alla scoperta dei più bei giardini visitabili d'Italia e Canton Ticino con orti, vigneti e frutteti.