Roma, 24 mar. - (AdnKronos) - Il cavallo è un animale furbo che capisce e segue le indicazioni dell’uomo, ma solo quando gli conviene. E’ questo il risultato di uno studio condotto dei ricercatori del dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Pisa che per la prima volta ha dimostrato che i cavalli, contrariamente a quanto sinora documentato dalla letteratura scientifica, possiedono capacità cognitive evolute e memoria a breve termine.
Lo studio dei ricercatori dell'ateneo pisano, in collaborazione con l’Italian Horse Protection Association, pubblicato sull’ultimo numero della rivista internazionale “Applied Animal Behaviour Science”, dimostra per la prima volta che questi animali possiedono capacità cognitive evolute.
La ricerca è partita da un test condotto su 24 cavalli divisi in due gruppi. In entrambi i casi gli animali avevano di fronte tre secchi uguali e capovolti e dovevano indovinare sotto quale si nascondesse un pezzo di carota. Ma in un caso dovevano trovare la carota senza alcuna indicazione o aiuto, mentre nell'altro potevano vedere la persona che si avvicinava al secchio, nascondeva la carota e poi se ne andava.
“Nel corso della prova i cavalli – spiega Paolo Baragli, ricercatore dell'ateneo pisano - hanno dimostrato di saper cambiare la propria strategia di ricerca per raggiungere il loro obiettivo, cioè la carota, nel più breve tempo possibile, a prescindere anche dagli indizi forniti dall’uomo”. In altre parole, i cavalli del gruppo che vedevano la persona nascondere la carota all’inizio sfruttavano questa indicazione ed erano più precisi, cioè andavano verso il secchio giusto, ma impiegavano più tempo.
Con il succedersi delle prove gli animali hanno cambiato strategia e sono diventati meno precisi ma più veloci, capovolgendo anche tutti i secchi, sicuri comunque di trovare la carota. Insomma, i cavalli sono in grado di comprendere e di usare il significato cognitivo delle indicazioni umane per compiere le proprie scelte, ma sono anche in grado di cambiare la propria strategia nel momento in cui si rendono conto che l’informazione ottenuta non è fondamentale per raggiungere l'obiettivo, soprattutto se può essere conquistato più velocemente in altro modo.
"E tutto ciò - conclude Baragli - avviene in un arco di tempo, cioè la durata dei test, molto breve ad indicare il fatto che i cavalli possiedono sofisticate capacità di trovare rapidamente soluzioni diverse ad uno stesso problema, basandosi sull'esperienza fatta”.