Ecologia

Google in prima linea contro le fake news sul clima

Google dichiara guerra alla disinformazione climatica e blocca la possibilità di guadagnare dalle inserzioni pubblicitarie su pagine che diffondono notizie false sui cambiamenti climatici.

Google prosegue la sua campagna contro disinformazione e fake news: il nuovo bersaglio sono i contenuti che negano il cambiamento climatico o l'origine antropica del riscaldamento planetario, così come formulata dalla scienza ufficiale. La difesa del clima, infatti, è da sempre centrale nelle attività di Google - e anche per questo l'azienda si è posta l'obiettivo di utilizzare esclusivamente energia proveniente da fonti rinnovabili entro il 2030. 

Google: no a Fake e virali. Google non permetterà più di monetizzare attraverso banner o inserzioni pubblicitarie di altro tipo i siti web, i video e gli articoli che contraddicono le teorie acccreditate e condivise dalla comunità scientifica internazionale. Questi contenuti resteranno visibili e saranno normalmente indicizzati dal motore di ricerca di Mountain View, ma gli autori non potranno più guadagnare inserendo pubblicità su queste pagine. Secondo Google molte aziende si sarebbero infatti lamentate per la presenza del loro marchio o dei loro prodotti su pagine e video che divulgano informazioni fuorvianti sul cambiamento climatico.

Basta soldi facili. Questi contenuti, inoltre, suscitando spesso accesi dibattiti e diventano in breve tempo virali collezionando moltissime visualizzazioni e garantendo così a chi li pubblica introiti di tutto rispetto derivanti dalle inserzioni pubblicitarie. Per questo motivo i vertici di Google avrebbero deciso di intervenire azzerando le possibilità di guadagno su tutto ciò che mina la credibilità della scienza sull'argomento clima. La nuova politica di Google entrerà in vigore a novembre: il controllo sui contenuti verrà effettuato da operatori umani assistiti da un sistema di intelligenza artificiale.

17 ottobre 2021 Rebecca Mantovani
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