di Peppe Croce
Il regista James Cameron ha finanziato la costruzione di tre impianti fotovoltaici sui tetti dei tre edifici dell'MBS Media Campus, dove si stanno realizzando realizzando Avatar 2 e Avatar 3.
"Il fotovoltaico alimenta i consumi, elevatissimi, dei computer che realizzano Avatar "
Avatar solare -
sequel del colossal Avatar
Alieni ed ecologia - Tutto il primo film di Avatar, infatti, si basa sul concetto che senza rispetto per l'ambiente e le risorse naturali l'uomo non può sopravvivere a lungo. Tanto che gli umani vanno a conquistare un altro pianeta per derubarlo delle sue preziose risorse, mettendone in crisi l'equilibrio naturale. C'è molto marketing, quindi, nella decisione di Cameron di scegliere il fotovoltaico: fare un film ambientalista in un set ambientalista, niente di meglio per farsi pubblicità e rafforzare il messaggio.
Attento ai consumi - Il secondo piccione preso da Cameron con la fava del fotovoltaico è senza dubbio l'investimento economico. Per realizzare un film come Avatar, fatto praticamente tutto al computer, ci sono dei consumi elettrici proibitivi. Le workstation 3D necessarie a far volare tra le liane i personaggi consumano moltissima energia e lavorano 24 ore al giorno al rendering delle animazioni tridimensionali. Una buona parte dei consumi di questi computer, e del resto degli studios, viene ora coperta dall'energia che arriva gratis dal sole. In un'ottica di lungo periodo, con decine di film ricchi di effetti speciali realizzati nel campus di MBS Media, si capisce come l'oneroso investimento iniziale per installare i pannelli solari viene presto ripagato. Il fotovoltaico, infatti, offre i maggiori risparmi/guadagni quando si accoppiano nello stesso momento la produzione e il consumo di energia. Proprio come sta facendo James Cameron. (sp)