Una lunghissima serie di osservazioni e di dati raccolti dai pescatori ha permesso di svelare un mistero del mare: cosa spinge gli squali balena a fare migliaia di chilometri nell’oceano, quando vogliono nutrirsi? Lo squalo balena (Rhincodon typus) è il più grande dei Selaci (il gruppo cui appartengono squali e razze) e, a differenza di parenti carnivori come lo squalo bianco, si nutre solo di plancton, minuscoli organismi animali che popolano a milioni di tonnellate le acque oceaniche. Di solito questi squali preferiscono frequentare le calde acque tropicali, dai 26,5 ai 30 °C, ma grazie a dati che vanno dal 1998 al 2013 i ricercatori (biologi marini che lavorano in Portogallo e in Islanda) hanno scoperto che questi giganti gentili si aggregano sempre più spesso attorno alle secche delle isole Azzorre, un arcipelago portoghese nel mezzo dell’Oceano Atlantico. L'articolo è stato pubblicato sul giornale scientifico open access PlosOne.
Se lo squalo si sposta. Tutto è partito dall’aumento delle osservazioni di squali da parte dei pescatori: questo ha spinto gli ittiologi a esaminare le ragioni di questa presenza in crescita. Hanno così scoperto che le Azzorre si trovano al limite settentrionale dell’area ideale per gli squali balena, e un lieve ma consistente aumento della temperatura oceanica ha spinto gli squali a spostarsi leggermente verso nord. Proprio attorno alle Azzorre, ora più calde.
Ovviamente gli squali non cercano le acque calde perché sono freddolosi, ma perché la temperatura elevata spinge a un aumento della crescita delle alghe e, di conseguenza, del plancton che di alghe si nutre. Lo stesso plancton che piace tanto allo squalo balena.
È probabile che la presenza aumentata degli squali balena in acque di solito troppo fredde sia uno dei tanti indizi che il riscaldamento globale stia modificando il comportamento degli animali.















