Ecologia

Gli scienziati vogliono armi (politiche)

Chi si aspettava che l'ambiente sarebbe stato il tema in primo piano di questa edizione del meeting annuale dell'American Association for the Advancement of Science (Aaaas), non si sbagliava.

Gli scienziati vogliono armi (politiche)
Chi si aspettava che l'ambiente sarebbe stato il tema in primo piano di questa edizione del meeting annuale dell'American Association for the Advancement of Science (Aaaas), non si sbagliava. Quello che invece il pubblico e gli osservatori forse non si aspettavano è la forza dei segnali di allarme lanciati dalla comunità scientifica internazionale. (Da San Francisco, Paolo Pontoniere)

Amsterdam dallo spazio (foto Nasa): quando i ghiacci
si scioglieranno e il livello dei mari salirà, diremo addio
alle città costiere. (© guano)


15 febbraio: il discorso di apertura del meeting 2007 dell'Aaas è di quelli destinati a lasciare il segno, un atto d'accusa gridato dal presidente dell'Aaas, John Holdren: risorse, biodiversità, cambiamenti climatici su scala planetaria... le conseguenze delle nostre scelte non sono più teoria, ma fatti che nessuno può negare. «L'effetto serra non ha colori né sfumature politiche», afferma Holden nella sua spassionata (e seccamente scientifica) arringa, che non risparmia l'amministrazione Bush (che, com'è noto, ha ritirato l'adesione Usa al trattato di Kyoto ratificato dalla precedente presidenza Clinton) e spara a zero sui tanti "cervelli" ancora convinti che i problemi possano essere isolati e risolti uno alla volta.

Effetto domino
Per fare fronte all'emergenza ambientale c'è, anzi, bisogno urgente e immediato di una strategia globale: i problemi attuali, spiega Holden, «sono legati l'uno all'altro, e formano una catena nella quale ogni singolo anello è insieme effetto delle questioni che lo precedono e causa di quelle che lo seguono». Non si migliorano le conzioni dei Paesi emergenti se non si risolve la questione della povertà, non c'è soluzione alla povertà se non si bada a come produciamo quello che consumiamo, per "produrre meglio" serve un'equilibrata distribuzione delle risorse, ma questo equilibrio non si può ottenere se non si rispettano le diversità culturali dei popoli e, soprattutto, i diritti umani... "Sfortunatamente", i diritti umani non si possono affermare, neppure come principio, se non non si eliminano le guerre e si lavora seriamente al disarmo nucleare. Èd è una vera e propria impresa, questa del disarmo: dobbiamo impegnarci tutti («scienziati in prima fila», ha detto Holdren) a prevenire catastrofi ecologiche e militari, a riconvertire il nostro sistema industriale e ad alleviare l'impatto negativo delle attività umane sul pianeta. A ogni passaggio, il discorso è stato sostenuto da evidenze scientifiche (dati statistici, grafici, studi epidemiologici), opinioni di studiosi, ricostruzioni storiche e analisi socio-politiche.

Rimbocchiamoci le maniche
Per fortuna, conclude Holdren, l'umanità ha gli strumenti adatti, la creatività e la determinazione necessarie ad affrontare queste sfide. E per fare le scelte giuste bisogna solo accettare il fatto che "sviluppo sostenibile" non è solo energia e ambiente, ma anche salute, economia, clima, politica, agricoltura... Sì, chi si aspettava l'ambiente in primo piano, qui a San Francisco, davvero non è rimasto deluso, e ha scoperto che è proprio questo il tema conduttore di molti degli eventi in programma: tra i 10 mila scienziati presenti (una cifra che ha sorpreso tutti, a partire dagli organizzatori) non si contano quelli che hanno offerto il loro punto di vista sugli aspetti più preoccupanti della questione, dalle alluvioni alla vitalità di virus e infezioni che già davamo per vinti fino ai cambiamenti in corso (causa lo scongelamento del permafrost) in vasti territori della tundra artica.

Non solo disastri ambientali
E mentre i commenti e le polemiche rimbalzano dal palcoscenico dell'Aaas sui notiziari e sulle televisioni Usa, si aprono i lavori per gli esperti di scienze sociali, impegnati in due seminari particolarmente importanti per il dibattito culturale dei nostri tempi. Uno su come parlare ai "creazionisti" dell'evoluzione della specie. L'altro su come candidarsi a una carica pubblica ed essere sicuri di vincere... Un contributo alle elezioni americane di mezzo termine?

(Notizia aggiornata al 20 febbraio 2007)

20 febbraio 2007
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