La California brucia, come l'Indonesia qualche settimana fa, e prima ancora l'Amazzonia, l'Artico, la foresta pluviale africana... Le foto dallo Spazio dell'incendio di Kincade, il più esteso tra i tre che da alcuni giorni assediano lo Stato americano, danno un'idea dell'entità del disastro. Le fiamme divampate il 23 ottobre nella Contea di Sonoma, nella regione dei vini californiana, probabilmente in seguito a un guasto a un cavo elettrico, hanno inghiottito un'area di 31.000 ettari, due volte la superficie di San Francisco, e costretto all'evacuazione oltre duecentomila persone.
Il fattore meteo. I Diablo winds (o Santa Ana winds, come sono chiamati più a sud) i venti secchi stagionali provenienti dalle montagne vicine, che possono sfiorare i 160 km orari, hanno permesso alle fiamme di estendersi su una superficie molto vasta, e di imperversare per oltre una settimana: finora, nonostante il dispiegamento di migliaia di vigili del fuoco, soltanto il 30% dell'incendio è stato domato. Le fiamme hanno già distrutto 206 strutture, mandato in fumo vigneti e foreste; il fumo, che si è disperso verso il Pacifico, ha reso quasi irrespirabile l'aria nella Bay Area.
Gli altri due fronti. Il centro e il sud dello Stato sono interessati dall'Easy Fire nella Simi Valley, e dal Getty Fire nella zona di Los Angeles: tra California e Arizona, sono 26 milioni le persone che stanno vivendo una situazione di "allarme rosso estremo" per via degli incendi, mentre due milioni di persone sono rimaste senza luce e gas: interrompere le forniture è una misura precauzionale, per il timore che nuovi incendi possano divampare dagli impianti danneggiati.
Eterna estate. Anche se i singoli incendi non possono essere direttamente ricondotti ai cambiamenti climatici, esiste più di una connessione tra roghi di queste proporzioni e il global warming. I venti secchi sono tipicamente più intensi nella stagione autunnale, prima dell'inizio delle piogge - che quest'anno tardano ad arrivare. Con il protrarsi della stagione estiva, i Diablo e i Santa Ana winds possono soffiare fino a dicembre, estendendo la finestra di tempo più a rischio per gli incendi.
Terra asciutta e sterpaglie. Le alte temperature portano a un precoce scioglimento della neve: il suolo inaridito e asciugato dall'aria tiepida si fa secco, e lo stesso accade alla vegetazione: si crea così il substrato ideale per la propagazione delle fiamme. Oggi la stagione degli incendi sulla costa ovest degli USA dura in media 78 giorni in più rispetto a 50 anni fa. Nove dei più devastanti incendi mai scoppiati in California sono avvenuti dal 2003 ad oggi - e nel mezzo, il Paese ha attraversato la più grave siccità dell'ultimo secolo.