Utilizzare carta igienica di una marca sbagliata fa male all'ambiente. Anzi malissimo. La carta igienica si produce a partire dalla cellulosa, quindi dagli alberi, e dalla carta riciclata: più alto è il contenuto di fibra vegetale nuova più la carta risulta essere morbida e soffice. E secondo Greepeace gli americani, nonostante la maggior sensibilità ai temi ecologici, sono tra i maggiori consumatori mondiali di carta supersoffice: solo il 2% dei produttori d'oltreoceano utilizza infatti materiale riciclato. Molto poco, soprattutto se paragonato al 20% dei marchi europei.
10 piani di inquinante morbidezza. A farne le spese sono le foreste secolari del Canada e del Sud America: meno della metà della polpa impiegata per produrre carta igienica proviene infatti da boschi coltivati. Il resto deriverebbe da antiche foreste di seconda crescita, essenziali nell'assorbire il diossido di carbonio, uno dei maggiori responsabili del riscaldamento globale. Ma a rischio non ci sono solo i boschi: convertire un albero in carta richiede infatti molta più acqua di quella che serve per ottenere fibra dalla carta già prodotta e, come se non bastasse, per offrire carta bianchissima molti ricorrono a candeggianti a base di cloro.
Il buono della crisi. Ma la crisi economica si fa sentire anche tra gli scaffali del supermercato: negli USA le vendite di carta pregiata sono diminuite di oltre il 7% a tutto vantaggio della carta riciclata, sicurmente più impattante sulla pelle ma meno pesante per l'ambiente e il portafogli.
Dall'A4 allo strappo. E mentre si dibatte sulle qualità tattili della carta igienica, un'azienda giapponese, la Nakabayashy di Tokyo, nel 2009 ha lanciato sul mercato il primo riciclatore di carta da ufficio: un grosso marchingegno che converte i fogli usati da stampanti e fotocopiatrici in carta da toilette.

La macchina ha una capacità di produzione di circa 2 rotoli l'ora a partire da 1800 fogli A4 e pesa 600 kg. Unico neo il prezzo, che per ora si aggira sugli 80.000 euro. Molto più conveniente cercare di utilizzare e sprecare meno carta possibile.