Gli economisti sono certi che “non esiste pasto gratis”, e quindi ogni cosa debba essere pagata. Sembra che non la pensino così gli alberi di una foresta svizzera. Un esperimento condotto da un gruppo di ricerca svizzero ha infatti dimostrato come gli alberi si scambino materiale nutritivo che hanno sintetizzato con la fotosintesi, anche se appartengono a specie diverse.
La ricerca è stata condotta nelle foreste ad abete rosso (peccete) della Svizzera occidentale. Inondando alcuni alberi con CO2 (anidride carbonica) modificata, i ricercatori sono riusciti a seguire in tutto il bosco la sorte delle molecole di materiale nutritivo sintetizzato a partire proprio da questo gas. La CO2 è infatti la molecola di base che, unita all’acqua e all’energia proveniente dalla luce solare, va a costruire gli zuccheri che sono il prodotto finale della fotosintesi clorofilliana.
Autostrade. Seguendo proprio le molecole “marchiate” con l’anidride carbonica diversa, sono riusciti a ricostruire anche la rete che collega tutti gli alberi. Che è costituita da milioni di filamenti fungini che collegano le radici degli alberi nel sottosuolo di ogni ecosistema del mondo.
Queste minuscole autostrade sotterranee trasportano da un albero all’altro fino al 4% della produttività primaria netta (cioè la quantità di anidride carbonica che la pianta assorbe dall’aria cui è sottratta quella che la pianta emette per la respirazione). Sono circa 280 chili di carbonio per ettaro che si trasferiscono alle radici delle piante, anche di specie diverse.
Ecologia. Non è chiaro perché ci sia questo trasferimento di materiale nutritivo tra specie diverse, perché la moderna teoria dell’evoluzione ritiene che ogni individuo di ogni specie debba essere quanto possibile “egoista” e non cedere la sue risorse solo in cambio di qualcosa.
Questo scambio potrebbe avere un valore importante per le piante al di là della perdita, ed essere anche utile all’ecologia e alla stabilità dell’intera ecosistema forestale in tempi lunghissimi.