Milano, 10 ott. - (AdnKronos) - Produrre energia utilizzando le finestre. È stato costituito in Università di Milano-Bicocca lo spin-off di ateneo Glass to Power con l’obiettivo di industrializzare un prodotto innovativo basato sulla tecnologia dei Concentratori Solari Luminescenti (Lsc).
Si tratta di lastre di plastica nelle quali sono incorporate speciali nanoparticelle che catturano e concentrano la luce solare, trasformando così comuni finestre in pannelli solari semitrasparenti in grado di soddisfare il fabbisogno energetico di un edificio.
Glass to Power nasce da una partnership tra gli inventori di questa nuova tecnologia, Francesco Meinardi e Sergio Brovelli, docenti rispettivamente di Fisica della Materia e di Fisica Sperimentale del Dipartimento di Scienza dei Materiali, e la società di consulenza tecnologica Management Innovation.
"La nostra tecnologia - Sergio Brovelli - è l’unica che permette di realizzare finestre fotovoltaiche di grandi dimensioni e colorazione neutra, perfettamente integrabili architettonicamente anche nei contesti urbani senza impattare l’estetica o la vivibilità degli edifici".
La tecnologia di questi Lsc di nuova generazione è stata recentemente selezionata come finalista degli R&D100 Awards 2016, considerati dalla comunità scientifica internazionale veri e propri Oscar dell’innovazione tecnologica: la prima volta per una invenzione italiana.
Il piano di sviluppo industriale prevede la valorizzazione di una famiglia di brevetti realizzati dal team scientifico di Milano-Bicocca su nuove classi di nano materiali, per arrivare alla produzione di finestre e vetrate in grado di generare potenze fino ad oltre 50 W per metro quadro senza alcun impatto estetico sugli edifici in cui verranno installate.
Le previsioni danno il mercato del Building-Integrated Photovoltaic in forte espansione nei prossimi anni con incrementi annuali del 30%, fino a raggiungere nel 2022 il valore di 26 miliardi di dollari, il 40% del quale in Europa. In particolare, avrà il più forte incremento il segmento degli Zero-Energy Buildings a cui è diretta la tecnologia Glass to Power, ovvero edifici sostanzialmente autonomi da un punto di vista energetico, come previsto dalle direttive europee (31/2010/Ue e 2012/27/Ue) che entreranno in vigore in tutta Europa entro il 2020.
Lo spin-off Glass to Power ha un capitale iniziale di 300mila euro interamente finanziato da privati e un folto gruppo di soci, tra cui De Nora, leader mondiale nell’elettrochimica, la società Karma, finanziaria della Famiglia Amodeo, la società Tec di Milano, specializzata in progetti di efficienza energetica, e diversi soci individuali.
Il 20% della nuova società sarà detenuto da un Core costituito pariteticamente al 5% dalla stessa Università, dai due inventori Sergio Brovelli e Francesco Meinardi e da Management Innovation.
Un ulteriore aumento di capitale è già in agenda entro la fine del 2016.