Ecologia

Giornata Mondiale dell'Alimentazione: l'acqua è cibo

La necessità di usare l'acqua in modo responsabile è il tema centrale della Giornata Mondiale dell'Alimentazione, il World Food Day 2023.

Soltanto il 2,5% dell'acqua del nostro "Pianeta blu" è dolce, disponibile per essere bevuta o utilizzata in ambito agricolo e industriale. Eppure, l'intera produzione di cibo ruota attorno a quell'esigua fetta di risorse idriche. Ecco perché proprio l'acqua è protagonista della Giornata Mondiale dell'Alimentazione (World Food Day), un'occasione per riflettere sulla sicurezza alimentare globale e celebrare la data di fondazione dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO), istituita il 16 ottobre 1945.

Il tema scelto per il 2023 è, infatti, Water is life, water is food. Leave no one behind ("L'acqua è vita, l'acqua ci nutre. Non lasciare nessuno indietro.").

Oro liquido. L'agricoltura è uno dei settori maggiormente responsabili dei consumi idrici: si "beve" il 72% delle riserve d'acqua dolce mondiale. Negli ultimi decenni però, inquinamento, crescita della popolazione, urbanizzazione, gestione impropria delle fonti disponibili, eccessiva estrazione dalle falde nel sottosuolo e cambiamenti climatici hanno causato una diminuzione dell'acqua pro capite del 20%. Secondo la FAO, oggi 2,4 miliardi di persone vivono in condizioni di stress idrico. In molti casi si tratta di piccoli agricoltori già in difficoltà (specialmente donne, popolazioni indigene, migranti e rifugiati) che dall'acqua dipendono per le necessità quotidiane. L'assottigliarsi delle scorte d'acqua mondiali rende questa risorsa sempre più contesa e facilita le occasioni di conflitto.

Acque che nutrono. Circa 600 milioni di persone dipendono direttamente dall'ambiente acquatico per vivere: piccoli pescatori, acquacoltori, impiegati nella lavorazione di prodotti ittici. Sono i pilastri dell'economia delle comunità locali costiere, vincolati alla diversità e alla salute degli ecosistemi acquatici per la loro sicurezza alimentare ed economica. Il pescato e gli altri cibi che crescono nell'acqua sono ritenuti essenziali per combattere la malnutrizione, perché ricchi di omega-3, acidi grassi, vitamine e minerali. L'inquinamento, le pratiche di pesca insostenibile e i cambiamenti climatici minacciano questi delicati e vitali equilibri.

Che fare? A livello globale è necessario imparare a produrre cibo con meno acqua, affidandosi alla scienza, alla tecnologia e a pratiche consolidate da esperienze millenarie per una gestione più efficiente delle risorse idriche. Occorre assicurarsi che la distribuzione dell'acqua sia equa e che gli ecosistemi acquatici siano protetti dal sovrasfruttamento. A livello personale poi, è importante smettere di dare per scontata la disponibilità di acqua nella vita di tutti i giorni. Quello che scegliamo di mangiare, il modo in cui il cibo è prodotto e - purtroppo - sprecato hanno un enorme impatto sui consumi idrici.

Carne assetata. Secondo il Water Footprint Network, un consorzio internazionale di ricercatori impegnato per un uso più sostenibile ed equo dell'acqua, la produzione di cibo di origine animale richiede complessivamente circa 2.422 gigametri cubi (miliardi di metri cubi) di acqua all'anno.

Un terzo di questo volume se ne va per portare sulle nostre tavole la carne bovina. Un altro 19% per i latticini di origine bovina. La quasi totalità di questo volume di acqua (98%) si riferisce all'impronta idrica del mangime per nutrire gli animali da pascolo.

Scelte di un certo peso. Dal punto di vista dell'utilizzo di acqua dolce, è molto più efficiente ottenere calorie, proteine e grassi da cibi di origine vegetali che da prodotti animali (qui una tabella più dettagliata con i cibi a confronto, in inglese). Per esempio l'impronta idrica media per caloria della carne di manzo è 20 volte più grande di quella dei cereali e delle radici amidacee (come patata e manioca). Per produrre un kg di cereali servono da 1 a 3 tonnellate di acqua; un kg di carne bovina ne richiede fino a 15. Ci vogliono da 2.000 a 5.000 litri di acqua per realizzare il cibo che ogni terrestre consuma ogni giorno. Bisogna allora che ognuno faccia la sua parte, con scelte alimentari consapevoli, ed evitando di sprecare cibo che è "costato" acqua preziosa per arrivare fino a noi.

16 ottobre 2023 Elisabetta Intini
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