La tundra artica, le foreste, le praterie, il deserto e le barriere coralline: cinque tra i principali biomi terrestri, con altrettanti animali rappresentativi, sono i protagonisti dei Doodle realizzati da Google per la Giornata della Terra 2016. Ognuno rappresenta un aspetto della bellezza terrestre. Ogni volta che si accede al motore di ricerca, ne compare uno diverso: per vederli tutti, basta fare un "refresh" della pagina.
Catalogo completo (o quasi). Dalla tundra con le aurore boreali e l'orso polare si passa così alla foresta, con una volpe rossa; dalle praterie abitate dagli elefanti si arriva al deserto, con un cactus e una tartaruga, per tuffarsi poi tra i reef corallini, insieme a un polpo. Viene così esemplificata la creatività della Terra, in una rappresentazione semplice ma efficace della biodiversità.
Impegni su due fronti. La Terra esiste da 4,5 miliardi di anni, la Giornata della Terra soltanto da 46, ma quest'anno l'Earth Day vola alto, e sogna in grande con due obiettivi: la ratifica degli accordi sul clima presi lo scorso dicembre a Parigi dalla Conferenza delle Parti (una questione complessa che va al di là della scelta di firmare in questa data simbolica: leggi qui); e l'impegno e l'invito, da parte dell'Earth Day Network a piantare 7,8 miliardi di alberi da qui al 2020, anno in cui ricorrerà la 50esima edizione della Giornata della Terra. Una pianta per ogni abitante del Pianeta.
La storia. Pensato originariamente dall'attivista e pacifista statunitense John McConnell nel 1969, l'Earth Day prese forma l'anno seguente con una manifestazione ambientalista di massa promossa dal senatore democratico Gaylord Nelson, che coinvolse 20 milioni di persone. Da allora questo appuntamento è diventato un'occasione mondiale di sensibilizzazione sulla tutela del nostro - fantasioso - pianeta.