C'è una forma di inquinamento di cui si parla troppo poco perchè considerata, a torto, non pericolosa e dagli effetti meno devastanti rispetto agli spettacolari disastri industriali a cui ci hanno abituato i media negli ultimi anni: è l'inquinamento acustico.
Ma una ricerca pubblicata sull' ultimo numero di Proceedings of the Royal Society B: Biological Sciences, getta nuova luce sugli effetti del rumore sul nostro ecosistema.
Più rumore, più fiori
Clinton D. Francis e i suoi colleghi del National Evolutionary Synthesis Center di Durham (North Carolina), hanno studiato per anni alcune zone del New Mexico esposte ad attività umane particolarmente rumorose, rilevando un innaturale aumento nel numero dei colibrì che le abitavano e una contestuale riduzione nel numero di ghiandaie, altra specie tipica di quelle aree.
Anni dopo gli scienziati hanno scoperto che in quella stessa zona era aumentato il numero di fiori ma era sensibilmente diminuito il numero di alberi.
«È un effetto domino» spiega Francis. «I pini dipendono dalle ghiandaie per diffondere i loro semi, mentre i colibrì, agenti importanti nell'impollinazione dei fiori, preferiscono le zone senza le ghiandaie che sono loro naturali nemici, mangiano le loro uova e rubano loro i nidi».
Tanto va il topo al pino...
I ricercatori hanno monitorato vari siti anche all'interno dell'oasi naturale del Rattlesnake Canyon (New Mexico), osservando effetti simili anche sulle popolazioni di pini e di topi: questi roditori sono infatti ghiotti consumatori di semi del pino del Colorado (Pinus edulis) e amano i luoghi particolarmente rumorosi. Ma dato che il loro sistema digestivo rende i semi inutilizzabili per la riproduzione delle piante, nelle zone con elevato inquinamento acustico si sta assistendo a un notevole aumento della popolazione di topi e a un diradamento della foresta.
Secondo Francis la situazione non va affatto sottovalutata perchè il pino del Colorado è un elemento importante dell'ecosistema di quella zona, dal quale dipende la sopravvivenza di almeno altre 1000 specie tra invertebrati, rettili, funghi, piccoli mammiferi e uccelli.
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