Nei luoghi senza falde acquifere, durante la stagione secca (senza piogge), c'è un unico modo per rifornirsi di acqua: i ghiacciai. Secondo un nuovo studio presentato su Nature, sono ben 78 le aree del mondo in cui le popolazioni fanno affidamento su questo tipo di risorsa. Si tratta però di una fiducia che, a causa del cambiamento climatico, i ghiacciai potrebbero presto tradire.
L'Asia asciutta. Il bacino idrico più importante, rifornito anche dai ghiacciai dell'Himalaya, è quello del fiume Indo. Porta acqua a più di 200 milioni di persone in Cina, India, Afghanistan e Pakistan. Tuttavia, è anche quello più a rischio: mentre i ghiacciai himalayani (e non) rimpiccioliscono a causa dei cambiamenti climatici, la domanda di acqua (potabile, per industria e irrigazione) cresce a un ritmo insostenibile, scaldando anche il clima politico.
Un altro esempio di bacino fluviale compromesso è quello che comprende i fiumi Amu Darya e del Syr Darya in Asia Centrale. Questi due fiumi hanno origine dai ghiacciai, scorrono rispettivamente al confine nord e al confine sud dell'Uzbekistan e infine sfociano nel lago d'Aral. Tuttavia, attraversando regioni secche dove cresce la richiesta d'acqua per l'irrigazione, la portata dei fiumi si sta riducendo sempre più e il lago d'Aral è quasi scomparso.
Continente che vai rischio che trovi. Per quanto l'Asia sia il continente più a rischio, situazioni simili esistono in tutto il mondo. Secondo la lista stilata dai ricercatori, fra i bacini idrici dipendenti dai ghiacciai è incluso anche quello del nostro Po. L'unico continente popolato che non rientra nella lista è l'Africa, per il semplice motivo che non ha ghiacciai considerevoli e non può quindi essere minacciato da un problema che ha già.
«Quando si parla di cambiamento climatico ci si concentra sull'aumento del livello dei mari», ha commentato Bethan Davies, membro del team di ricerca. «Ma, nei prossimi 100 anni, il cambiamento climatico andrà a influenzare l'acqua potabile, per l'agricoltura e per l'energia su cui fanno affidamento circa 1,9 miliardi di persone. È più del 20% della popolazione mondiale. [...] Dobbiamo adottare urgentemente misure strategiche, o soffriremo una seria mancanza di risorse idriche».