La recente alluvione a Genova mi fa pensare di nuovo a ciò che succede con il clima in questi anni, in Italia come nel resto del mondo. Fenomeni climatici anomali, tempeste, uragani, tornado... con frequenza e intensità mai registrate prima. Ho scattato queste foto il 13 settembre: parlano da sole.
La Terra ha sempre subito variazioni climatiche importanti, spesso drammatiche e letali per la vita, umana e non. Ma erano variazioni graduali, non repentine, e ogni volta gli esseri viventi hanno avuto la possibilità di adattarsi e trovare nuovi equilibri. Oggi sembra invece succedere qualcosa di diverso: l'uomo partecipa attivamente a un mutamento climatico importante, accelerandolo. L'industria, agricoltura e allevamento, stili di vita: tutto avviene su scala globale, e tutto può essere ridotto a una sola parola, inquinamento. Gas serra, come l'anidride carbonica (la CO2) il metano e altri, riversati in atmosfera a velocità e in quantità impressionanti, modificano il clima globale. Forse non tutti gli scienziati sono d'accordo e litigano tra loro sulle cause e sull'evoluzione futura del clima, ma intanto...
Intanto ecco Genova e tutte le Genova d'Italia. Quando succede qualcosa del genere, i cittadini colpiti, arrabbiati, furiosi danno la colpa alle amministrazioni e al politico di turno. In realtà i danni sono storici, sono venuti in decenni di superficialità e incuria generale: il dissesto idrogeologico l'abbiamo costruito tutti insieme, anno dopo anno, con il cemento dove non doveva stare e l'abbandono delle campagne e i materassi gettati nei canali. Nessuno deve sentirsi assolto. Adesso, però, che cosa fare?
Per fortuna siamo diventati un poco più consapevoli delle relazioni tra ciò che facciamo e le conseguenze delle nostre scelte, e le risposte della gente - politici inclusi - non dovrebbero essere poi così difficili da trovare.