Roma, 21 set. - (AdnKronos) - L’Italia campione dell’ortofrutta all’estero nel primo semestre 2015 con 1 milione e 947mila tonnellate di prodotti che finiscono sulle tavole nel mondo per un valore di 2 miliardi e 140 milioni di euro. Ammonta invece a circa 1 milione e 873 mila tonnellate il bilancio dei prodotti importati, per un valore di 1 miliardo e 868 milioni di euro.
Il saldo, registrato da L’Informatore Agrario, partner tecnico di Macfrut, su dati Frutimprese, è in crescita e segna +6% in quantità e 10,4% in valore per l’export e +6,1 e 21,3 per le importazioni. Il dato globale, di circa 272 milioni di euro, confrontato con il primo semestre 2014, ha registrato tuttavia un calo del 31,6% per il forte incremento delle importazioni di agrumi.
La qualità della nostra frutta e verdura fresca ha conquistato il mercato internazionale con un buon +14,3%. Se è vero che, guardando alle quantità, sono in calo i flussi di agrumi (-5,3%), di ortaggi (-0,7%) e di frutta secca (-3,1%), i dati a valore evidenziano invece buone performance in tutti i comparti frutta fresca (+6,8%), ortaggi (+15,3%), agrumi (+5,4%) e frutta secca (+20,1%).
Per quanto riguarda le importazioni, incremento in volume della frutta fresca (6,6%), degli ortaggi (2,4%) e degli agrumi (54,2%); in calo frutta secca (-6,3%) e frutta tropicale (-3,2%). In valore segno positivo per tutti i comparti con punte elevate per agrumi (59,4%) e frutta secca (40,3%).
Segno positivo anche i prodotti biologici nel nostro Paese in base al rapporto Ismea Bio-Retail sul mercato al consumo nel 2014. Tra i comparti più dinamici, infatti, oltre ai derivati dei cereali (+19% nel 2014 e +28% nella prima metà del 2015), si evidenziano proprio gli ortaggi freschi e trasformati (rispettivamente +14% e +21,8%) che rientrano tra le preferenze degli italiani.
“In generale, per soddisfare una domanda all’estero crescente la ricerca sta puntando molto sull’innovazione per ottenere frutta e verdura sempre più in linea con le esigenze del mercato – spiega Antonio Boschetti, direttore de L’Informatore Agrario - In particolare albicocche e ciliegie, che assicurano una buona redditività e sono molto richieste, vedono oggi nuove varietà sempre più performanti, sia dal punto di vista estetico, organolettico e tecnologico per garantire maggiore tenuta della maturazione e una shelf life più lunga”.
Proprio a ciliegio e albicocco sono dedicati i workshop a Macfrut del 23 settembre: si parlerà delle novità varietali delle due piante, del 'frutteto sostenibile', di biostimolanti e molto altro ancora.