Ecologia

Expo, il 'bosco' del Padiglione austriaco tra natura ed efficienza energetica

Abeti rossi e bianchi, larici, faggi, betulle, querce: il bosco all'interno della struttura si estende per tutta la superficie interna di 560 metri quadrati comprendendo 60 alberi, con altezze fino a 12 metri, affiancati da arbusti e sottobosco

Roma, 23 mar. (AdnKronos) - La naturale varietà e bellezza degli ecotipi dei boschi austriaci, un luogo fresco nel mezzo della città: è il Padiglione austriaco che all'Expo di Milano si propone come centrale di produzione di aria e di energia elettrica.

Senza l'utilizzo di sistemi di climatizzazione, la temperatura percepita all'interno della struttura sarà inferiore di circa 5°C rispetto a quella circostante grazie all'evapotraspirazione attivata dal terreno boschivo. "Il nostro padiglione è un prototipo per una progettazione urbana futuristica che sfrutti la performance della natura. Diversamente da quanto accade con i tradizionali sistemi di climatizzazione, la sinergia di natura e tecnologia produrrà all'interno del padiglione aria 'fresca' senza utilizzare corrente esterna e senza creare calore di scarto", spiega l'architetto Klaus K. Loenhart. Complessivamente le piante presentano una superficie fogliare di 43.200 m2, e producono 62,5 kg di ossigeno in un'ora. Contemporaneamente il bosco assorbe 92 kg di CO2 al giorno.

Abeti rossi e bianchi, larici, faggi, betulle, querce e molti altri tipi di alberi: il bosco del padiglione austriaco si estende per tutta la superficie interna di 560 m2 comprendendo 60 alberi, con altezze fino a 12 metri, affiancati da arbusti e sottobosco. Le cime più alte, poi, caratterizzeranno a livello visivo lo skyline dell'Expo, soprattutto di notte quando un'apposita illuminazione ne sottolineerà la presenza.

Anche per la produzione dell'energia ci si ispira all'intelligenza della natura: per la produzione di corrente vengono usate celle solari a colorante, le cosiddette celle di Grätzel. "Basandosi sul principio della fotosintesi, la luce viene trasformata in energia elettrica", spiega Mario J. Müller, presidente del Fibag e direttore del reparto Tecnica, Ricerca e Sviluppo di Sfl technologies che realizza questo nuovo sistema fotovoltaico a vetri.

Le celle di Grätzel riescono a sfruttare anche la luce debole o diffusa e presentano una colorazione trasparente: in questo modo anche l'illuminazione artificiale notturna del padiglione austriaco potrà essere convertita in energia. La facciata a celle solari a colorante del padiglione austriaco è la prima installazione artistica al mondo realizzata con la tecnologia Grätzel, ha una superficie totale di 90m2 e prevede una produzione energetica giornaliera di 24 kWh.

23 marzo 2015 ADNKronos
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