Ecologia

Le esondazioni in Europa

I cambiamenti climatici influenzano la gravità degli straripamenti dei fiumi, ma con effetti opposti da una regione geografica all'altra: nuovi elementi da considerare nelle valutazioni del rischio idrogeologico.

C'è voluto il lavoro di 35 gruppi di ricerca di tutta Europa per confermare, se mai ce ne fosse stato bisogno, che i capricci del clima stanno alterando la portata dei fiumi e modificando la severità delle esondazioni, tra i più frequenti e onerosi disastri naturali. A sottolinearlo è uno studio coordinato dalla Vienna University of Technology, pubblicato su Nature, che ha analizzato i dati raccolti fra il 1960 e il 2010 da più di 3.700 stazioni di monitoraggio europee.

Allo studio hanno partecipato il Politecnico di Torino, l'Università di Napoli Federico II, l'Università di Roma Tre e le Università di Messina, Padova e Bologna.

Fiumi, cambiamenti climatici e inondazioni
Canali, rogge, fiumi interrati sotto strade e case, com'è successo al Seveso a Milano: ed ecco il risultato dopo una delle ormai frequenti "bombe d'acqua" che persino a novembre si scatenano con tuoni e fulmini, come temporali d'agosto. © Stockimo / Shutterstock

Differenze regionali. Negli ultimi 50 anni, si legge nello studio, l'entità e l'andamento delle esondazioni sono cambiati drasticamente: nell'Europa centrale e nord-occidentale, fra l'Islanda e la catena alpina, il fenomeno è cresciuto dell'11% al decennio rispetto alle medie calcolate nel lungo periodo, a causa dell'aumento della piovosità in autunno e inverno e dell'elevata umidità del terreno.

Fiumi, cambiamenti climatici e inondazioni
Impossibile fermarla: quando esce dagli argini arriva dappertutto. © napatsorn aungsirichinda / Shutterstock

Un quadro complesso. Viceversa, nell'Europa meridionale e orientale lo straripamento dei fiumi è diminuito fino al 23%, per esempio in alcune regioni della Russia: ciò sarebbe dovuto, spiegano gli scienziati, a una concomitanza di fattori, da precipitazioni ridotte a temperature più alte, che nei Paesi più a sud favoriscono l'evaporazione di acqua dal suolo.

Nell'Europa dell'Est, dove il clima è continentale, a contribuire alla riduzione delle esondazioni sarebbe invece la minore quantità di neve che cade durante l'inverno. In questo discorso non rientrano, tuttavia, i fiumi più piccoli, i cui straripamenti potrebbero invece aumentare a causa della maggiore frequenza di intensi temporali e della maggiore deforestazione.

Il "problema fiumi" non è certo recente: in molti Paesi europei, inclusa l'Italia, il dissesto idrogeologico mette a rischio la sicurezza delle persone e degli abitati. E a livello mondiale le esondazioni causano danni per oltre 100 miliardi di dollari l'anno. Questo studio fa dunque luce su uno scenario concreto: i cambiamenti nelle dinamiche delle esondazioni fluviali richiedono la messa a punto di nuove misure protettive e una più precisa mappatura delle zone a rischio.

13 novembre 2019 Letizia Allevi
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