Accanto alla recente buona notizia dell'accordo firmato tra le istituzioni dell'Unione Europea, per un taglio delle emissioni di gas serra del 55 per cento rispetto ai livelli del 1990, c'è anche una notizia un po' meno buona: l'Agenzia Internazionale per l'Energia (AIE) ha infatti divulgato il proprio rapporto annuale dove stima che, per quest'anno, le emissioni di anidride carbonica aumenteranno di quasi il 5 per cento rispetto al 2020, arrivando a 33 miliardi di tonnellate immesse nell'atmosfera. Questo invertirà la tendenza dell'anno scorso, quando a seguito della pandemia si era registrato un declino delle emissioni.
Avvertimento. Spiega Fatih Birol, direttore esecutivo dell'AIE: «Le emissioni globali di carbonio quest'anno dovrebbero aumentare di 1,5 miliardi di tonnellate e saranno legate soprattutto a un incremento dell'uso del carbone nel settore energetico. Questo è un terribile avvertimento», sostiene Birol, «perché dice che la ripresa economica dopo la crisi-Covid è tutt'altro che sostenibile per il nostro clima. E a meno che i governi di tutto il mondo non si muovano rapidamente per contenere il nuovo aumento delle emissioni, è probabile che nel 2022 dovremo affrontare una situazione ancora peggiore».
L'AIE segnala un aumento del 4,5 per cento nella domanda di carbone, che porterà a superare il livello del 2019 e ad avvicinarsi al massimo storico dal 2014. Tre quarti di questo aumento saranno da imputare alla crescita della richiesta energetica.
MA CRESCONO le rinnovabili. Più di quattro quinti dell'aumento della domanda di carbone giungerà dall'Asia, con la Cina in testa, ma anche Stati Uniti ed Europa faranno registrare aumenti. La crescita dell'uso del carbone farà passare in secondo piano quella dell'impiego di energie rinnovabili, che comunque, fanno registrare un aumento dell'8% del loro contributo nella produzione di elettricità. L'AIE prevede che sia il solare, sia l'eolico registreranno i loro maggiori aumenti annuali di sempre, intorno al 17 per cento. Si prevede che nel 2021 le energie rinnovabili forniranno il 30 per cento della generazione di elettricità in tutto il mondo, la maggiore quota di sempre, superiore al record del 2019 che fu del 27 per cento. E la Cina dovrebbe essere artefice di quasi la metà di tale aumento.
Il petrolio risale. E la domanda di petrolio? Sarà anch'essa in forte crescita, anche se l'AIE si aspetta che rimanga al di sotto del livello pre-pandemico soprattutto in conseguenza del fatto che il settore dell'aviazione fatica a riprendersi. Oggi il prezzo del petrolio è tornato ai valori di prima della pandemia, cioè attorno ai 62 dollari al barile, ma durante lo scorso anno il suo prezzo crollò fino a valere, il 27 aprile 2020, meno di 13 dollari al barile.
A fine 2020 il prezzo si attestrava attorno ai 40 dollari al barile e da allora è iniziata la decisa crescita che ha portato ai valori attuali.