Roma, 29 mag. - (AdnKronos) - Si narra che Cleopatra, per mantenere intatta la sua leggendaria avvenenza e conservare lo splendore della propria pelle, avesse l'abitudine di immergersi nel latte d'asina, un bagno di bellezza per il quale per occorreva il latte di ben 700 asine. E pare lo facessero anche Paolina, sorella di Napoleone Bonaparte, e Poppea, come riferisce Plinio il Vecchio.
“Si ritiene che il latte d'asina elimini le rughe dalla pelle del viso e la renda più morbida e bianca e si sa che certe donne vi si curano le gote sette volte al giorno, facendo bene attenzione a questo numero - scrive il naturalista romano - Fu Poppea, la moglie dell'imperatore Nerone ad inaugurare questa moda, facendone uso anche per il bagno, e per questo in viaggio si portava indietro mandrie di asine”.
Ma le virtù del latte d'asina sono legenda o realtà? Ettore Togneri, uno dei 27 produttori italiani di latte d'asina e presidente del Consorzio Italiano Latte Asina, non ha dubbi: "E' tutto vero", conferma all'Adnkronos, e le virtù quasi miracolose di questo vero e proprio elisir non si limitano alla bellezza, ma spaziano dalle allergie e le intolleranze alimentari alla cura di malattie infiammatorie croniche intestinali come il morbo di Crohn e colite ulcerosa.
Un alimento davvero prezioso, in tutti i sensi: 15 euro al litro. E il formaggio d'asina che da poco si è riusciti a produrre ("il primo al mondo", sottolinea Togneri) costerà ben 1.500 euro al kg (100 i litri di latte d'asina necessari per produrre un solo kg di formaggio). Impossibile abbattere i costi perché un'asina non è un mucca: produce latte solo 6 mesi l'anno e ha una mammella molto piccola.
"Noi riusciamo a produrre un litro al giorno", aggiunge il produttore. Il settore è dunque destinato a rimanere comunque di nicchia. Ma se si obietta che il prezzo sia comunque troppo alto, Togneri risponde: "Un litro di antibiotico costa di più e fa meno effetto". Ed ecco perché.
"Il latte d'asina è molto utile nei casi di immunodeficienza perché contiene un antibiotico naturale, la lisozima", spiega il presidente del consorzio. Lisozima che ha tra le sue proprietà quella di "ricostruire i villi intestinali, per lo stomaco il latte d'asina è dunque perfetto nei casi di gastroenterite da reflusso per curare le micro ulcerazioni e in Germania lo usano per il morbo di Crohn".
Un alimento prezioso soprattutto per i bambini. "Per le intolleranze e le allergie al latte di mucca, il latte d'asina rappresenta un sostituto quasi naturale, è infatti simile al 95% a quello materno, mentre quello di mucca si ferma al 7%".
E sul fronte bellezza, il latte d'asina è un prezioso alleato "nella ricostruzione della parte superficiale della pelle, ha un effetto esfoliante e ringiovanisce", spiega Ettore Togneri che con il latte d'asina realizza una linea cosmetica “bio” che si chiama Milk Land. Ma ad ogni modo "non destiniamo più del 20% del latte d'asina per la cosmesi, l'80% va all'alimentazione pediatrica".
Eppure, fino a poco tempo fa la strada per il latte d'asina era tutta in salita, almeno a livello normativo. "Fino al 2004, in assenza di una normativa, in Italia si faceva riferimento a un regio decreto del 1929 che classificava il latte d'asina come 'oggetto'. Doveva quindi essere imbottigliato senza etichetta in quanto non alimento. Oggi, con il recepimento della normativa Ue, è un alimento a tutti gli effetti e si può acquistare dai produttori, nelle farmacie e nella grande distribuzione".