Ecologia

Due milioni di poveri sfamati con i 'rifiuti'. Il Banco Alimentare salva ogni anno dal bidone 62mila tonnellate di cibo

Con un'azione quotidiana la Fondazione ritira le eccedenze del mercato dell'ortofrutta, della grande distribuzione dell'agroalimentare, dei supermercati e dei ristoranti ridistribuendo gli alimenti in tutto il territorio nazionale

Roma, 21 nov. -(AdnKronos) - Sessantaduemila tonnellate di cibo destinato a diventare scarto alimentare viene 'salvato' dalla spazzatura per sfamare i più poveri. E' quanto riesce a fare ogni anno il Banco Alimentare recuperando, con un'azione quotidiana, le eccedenze del mercato dell'ortofrutta, della grande distribuzione dell'agroalimentare, dei supermercati o grazie ad accordi con aziende come Barilla e Ferrero.

Il Banco Alimentare 'ricicla' anche il cibo già cucinato da ristoranti, catering, mense scolastiche e aziendali che viene consegnato in giornata alle mense dei poveri.

Gli altri prodotti 'salvati' vengono invece conservati nei 21 magazzini del Banco Alimentare, situati uno in ogni regione, per essere poi distribuiti alle varie strutture caritative del territorio nazionale, che si tratti di mense o case-famiglia, centri di accoglienza, comunità alloggio o associazioni che si occupano di consegnare la spesa ai più indigenti, riuscendo ad aiutare così due milioni di poveri.

Un lavoro di recupero che - spiegano alla Fondazione - potrebbe essere agevolato se le aziende fossero incentivate fiscalmente a donare. Spesso infatti per problemi di logistica, i grandi gruppi trovano più conveniente distruggere gli alimenti piuttosto che regalarli. Un paradosso che con un ritorno per le aziende donatrici potrebbe essere superato aiutando così la riduzione dello spreco di cibo e dei rifiuti oltre che consentire ai più poveri di godere di un bene primario essenziale.

21 novembre 2014 ADNKronos
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