Il più grande animale di terra del Pianeta ha appena conquistato un altro record ufficiale: quello come più efficace dispersore di semi. Gli elefanti della savana possono trasportare i resti dei frutti che mangiano - semi inclusi - fino a 65 km di distanza da dove li hanno raccolti, 30 volte più in là rispetto a quanto fanno gli uccelli dello stesso habitat (i quali, volando, percorrono distanze più lunghe; tuttavia, si "liberano" più spesso e più velocemente).
Vantaggio reciproco. I frutti nutrono gli animali e allo stesso tempo consentono alle piante di riprodursi in un areale più vasto rispetto alla pianta d'origine, lontano dai possibili patogeni dell'albero "madre". Il transito nell'intestino di grandi animali sembra inoltre dare ai semi una marcia in più: quelli che si trovano nel letame di elefante, per esempio, sembrano essere più protetti dall'attacco di coleotteri.
Tempi fisiologici. Katherine Bunney dell'Università di Cape Town in Sud Africa ha dapprima studiato il tempo medio di transito dei semi nei 20 metri di intestino degli elefanti. La maggior parte dei semi ingeriti viene liberata a terra entro 33 ore, gli ultimi rivedono la luce dopo circa 96 ore. Incrociando questi dati con quelli sui movimenti degli elefanti raccolti attraverso collari gps, l'ecologa ha calcolato la probabilità, per i semi, di essere depositati alle varie distanze.
Lontani per amore. Per ogni frutto mangiato, gli elefanti trasportano metà dei semi a 2,5 km dall'albero, e l'1% di essi a oltre 20 km dal punto d'origine. Ma se un elefante maschio ha, per esempio, necessità di spostarsi per cercare una partner, la dispersione dei semi può arrivare fino a 65 km di distanza.
Grandi trasportatori. Il sospetto è che per alcuni elefanti che devono viaggiare per trovare cibo e acqua, come quelli della Namibia, le distanze possano essere maggiori. Per i pachidermi della foresta invece, si attestano sui 5-6 km di media, data l'abbondanza di risorse disponibili nella macchia. Parlando invece di quantità, ogni elefante sposta quasi 3.200 semi al giorno. Un motivo in più per tutelare questi animali dalla frammentazione dell'habitat e dalla caccia di frodo.