Ecologia

Il declino degli insetti tropicali: colpa delle dighe?

Non dappertutto gli insetti acquatici se la passano bene: in Sudamerica sono in declino, per la distruzione degli ecosistemi causata dalle dighe.

Più di 8 insetti su 10 tra quelli che ronzano sulla Terra abitano nelle fasce tropicali e subtropicali del Pianeta, le più ricche di biodiversità e le più minacciate dall'estrazione di risorse. Tuttavia queste aree geografiche sono poco rappresentate nei censimenti globali degli insetti che negli ultimi tempi hanno restituito un quadro sconfortante sulla conservazione di questi animali.

Così si scopre che gli insetti acquatici, dati addirittura in ripresa da un importante studio pubblicato su Science, sono invece in netto declino nel sistema fluviale di Paranà, che attraversa Brasile, Paraguay e Argentina e bagna una parte significativa del Sudamerica meridionale. La maggior parte delle informazioni analizzate in quel lavoro riguarda, infatti, gli insetti di Europa e Nord America, e non quelli delle zone tropicali, minacciati da un pericolo a cui si pensa poco: le dighe.

Ecosistemi interrotti. Gli scienziati della Queen Mary University of London hanno analizzato 20 anni di database sugli insetti d'acqua dolce subtropicali, come libellule, efèmere e moscerini. I loro studi hanno portato alla luce un declino pervasivo di questi gruppi di insetti in canali, fiumi e laghi che disseminano la pianura alluvionale del fiume Paranà, uno dei più vasti sistemi d'acqua dolce dell'America medionale. In quegli stessi corsi d'acqua sono stati osservati un aumento delle specie invasive di pesci e cambiamenti nella composizione chimica dell'acqua - trasformazioni che puntano tutte il dito sulle dighe.

Quelle disseminate sul fiume Paranà e sui suoi affluenti sono oltre 130, a partire dalla diga di Itaipu, il secondo più importante impianto idroelettrico al mondo, situato sul fiume Paraná al confine tra Brasile e Paraguay. Il lago creato dalla diga nel 1982 è talmente grande, che ha inglobato e cancellato le cascate Guairà, i vecchi salti d'acqua creati dal fiume, un tempo tra i primi al mondo per volume. La cancellazione di ogni barriera fisica tra basso e alto Paranà ha favorito un'invasione di massa dei pesci, molti dei quali ghiotti di insetti. Inoltre le dighe ostacolano il flusso di sedimenti e cambiano la composizione chimica dell'acqua, che si fa più trasparente: gli insetti che di solito approfittano del fango per camuffarsi non sanno più dove nascondersi e diventano prede facili.

Conseguenze durature. Come spiega The Conversation, oltre il 70% dell'energia in Brasile proviene da impianti idroelettrici, un'importante alternativa all'uso di combustibili fossili. Ma l'impatto ambientale di queste infrastrutture non si limita alle conseguenze immediate sulla foresta e sulle popolazioni locali: si manifesta anche a distanza di decenni, erode la biodiversità futura.

Gli insetti acquatici delle zone tropicali e sudtropicali sono più minacciati dalle attività umane rispetto a quelli di Paesi in cui gli standard sulla tutela dei fiumi stanno migliorando. Le riserve d'acqua dolce sono tesori di biodiversità da tutelare con ogni sforzo possibile, non solo per gli insetti ma per tutti gli animali che se ne nutrono: pesci, uccelli, anfibi, rettili.

27 giugno 2021 Elisabetta Intini
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