Tutto comincia da una pianta, il cui nome scientifico, Theobroma Cacao, è già una promessa: significa infatti «cibo degli dei». I primi a coltivarla furono i Maya, che usavano i suoi semi sia, non a caso, come denaro corrente sia per ricavarne una bevanda chiamata «Chocolatl».
A dargli forma solida fu lo svizzero Daniel Peter nel 1845. Nello stesso anno, a Zurigo, David Sprüngli e il figlio Rudolf iniziarono a vendere cioccolato in forma solida nella loro pasticceria: il successo fu travolgente e ci porta fino ai giorni nostri.
Il segreto della qualità. L’abilità dei maitres chocolatiers, però, è solo l’ultimo passo di una lunga catena che inizia dalle piantagioni di cacao e dalla cura di ogni singola fava, perché è fin dalle prime fasi che si sviluppano gli aromi che ritroveremo nella degustazione. Seguire, come fa Lindt, l’intero processo di produzione del cioccolato, è il segreto per ottenere il massimo della qualità e, insieme, per garantirne la sostenibilità, sia per le popolazioni che ci lavorano sia per l’ambiente. Perché il cioccolato sia buono in tutti i sensi.