Lucca, 19 lug. - (AdnKronos) - Da rifiuto a risorsa, secondo i principi dell'economia circolare. In questo caso lo scarto è rappresentato dai fondi di caffè di bar e ristoranti che, grazie all'idea di una start up toscana, si trasformano in substrato per la coltivazione dei funghi. Perfetto per le fattorie urbane. E la materia prima non manca, se si pensa che in Italia ci sono 110mila bar che producono ogni anno 300mila tonnellate di fondi di caffè, ricchi di minerali, lipidi, polifenoli e acqua, perfetti dunque per questo tipo di coltivazione.
E una volta finita la coltivazione, il substrato utilizzato diventa un ottimo ammendante organico da utilizzare in agricoltura, chiudendo così il ciclo. Ad avere l'intuizione di raccogliere questa risorsa tutta italiana è stata la start up agricola Funghi Espresso che, secondo il principio del km zero, seleziona i bar e i ristoranti vicini alla propria sede di produzione, quando possibile privilegiando mezzi di trasporto ecologici, e aiutando così questi esercizi a valorizzare quello che altrimenti diventerebbe un rifiuto.
Nel 2013, grazie al Centro di Ricerca Rifiuti Zero del Comune di Capannori, si avvia lo studio sul riutilizzo del fondo di caffè in agricoltura realizzando il progetto pilota, l'iniziativa di educazione ambientale “Dal caffè alle proteine”, che coinvolge circa 200 ragazzi dell'istituto comprensivo Ilio Micheloni. Dopo la prima fase di progettazione, nasce l'avventura di Funghi Espresso con il coinvolgimento dell'agronomo Antonio di Giovanni, dell'ecodesigner Vincenzo Sangiovanni, e dell'imprenditore Tomohiro Sato.
Nel 2014, Funghi Espresso riceve un primo riconoscimento come Miglior progetto di qualità all'interno dell’Incubatore Universitario Fiorentino (Impresa Campus Unifi), e nello stesso anno è premiata sia come startup innovativa all'interno del Tour delle buone pratiche a Rifiuti Zero, sia come migliore buona pratica in Toscana nell'ambito del concorso di idee, Call for ideas Toscana, in relazione al tema Expo 2015. Il ministero delle Politiche Agricole, Alimentati e Forestali ha selezionato Funghi Espresso tra le 25 start up agricole più innovative d'Italia.
Ad oggi Funghi Espresso ha inaugurato la sua prima sede produttiva nel comune di Capannori, in provincia di Lucca.
"Ci ispiriamo alla natura - fanno sapere gli ideatori di Funghi Espresso - Per questo coltiviamo e produciamo i nostri funghi con metodi che hanno un impatto sull’ambiente praticamente pari a zero". Il fondo di caffè viene usato come substrato di coltivazione, unito al “seme” del fungo. Tutto in modo completamente naturale, senza l’uso di prodotti chimici.
I funghi vengono coltivati in verticale, su supporti sospesi, riducendo così l’uso del suolo: rispetto alle coltivazioni tradizionali, si utilizza metà dello spazio per coltivare la stessa quantità di funghi.
Il fondo di caffè non ha bisogno di essere pastorizzato, con un notevole risparmio di energia, e dopo l’uso torna al suolo come compost.