Milano, 19 ott. (Adnkronos) - Contro lo sfruttamento degli animali nell'accattonaggio parte da Milano una "rivolta" dei cittadini, stanchi di vedere cuccioli malati e sofferenti sfruttati da individui e organizzazioni. "E' ora di agire con decisione per contrastare questa grave forma di degrado", sottolinea Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell'Ambiente e portavoce della Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente, che, insieme al presidente della Lega antivivisezione Leal Gian Marco Prampolini, al consigliere comunale di Milano Gianluca Comazzi (Fi), e al presidente di Samu Italia onlus Paolo Galletto, ha illustrato le prime iniziative della nuova campagna "Non sono un oggetto da sfruttare".
Si tratta di una petizione popolare contro la pratica dell'accattonaggio con gli animali ed un servizio di pronto soccorso veterinario sperimentale, da estendere a livello nazionale, pensato per intervenire in tutti i casi in cui i cittadini segnalano lo sfruttamento di animali nell'accattonaggio, per verificarne le condizioni ed eventualmente effettuarne il sequestro con le guardie zoofile. Ma il "pronto intervento" della Federazione è destinato anche ai randagi e gli animali con proprietari in condizioni di disagio economico o sociale.
"Per lo sfruttamento e il maltrattamento degli animali - ricorda l'ex ministro del Turismo - c'è troppa tolleranza a Milano. Basta fare un giro in certe zone per rendersene conto. E' arrivato il momento di cambiare le regole ed agire con maggiore decisione contro questo fenomeno. Poiché amiamo essere concreti, in attesa che la nostra proposta sia discussa e possibilmente approvata dal consiglio comunale, mettiamo a disposizione dei cittadini un servizio privato che possa almeno in parte colmare le evidenti lacune della vigilanza pubblica. D'altra parte - aggiunge - il problema non è solo di Milano ma di tutte le principali città italiane. Perciò partiamo da qui per un campagna anti-sfruttamento di portata nazionale".
La petizione, indirizzata al sindaco di Milano, chiede sostanzialmente modificare il regolamento comunale di tutela degli animali per "prevedere il sequestro amministrativo di tutti gli animali comunque utilizzati durante la pratica dell'accattonaggio", escludendo dall'applicazione di questa misura solo "gli animali regolarmente detenuti dalla persona priva di fissa dimora, che non li sfrutta".
Il servizio avrà carattere sperimentale a Milano fino alla fine dell'anno, con l'obiettivo di diventare stabile in tutte le grandi città. I cittadini potranno contribuire a segnalare casi di sfruttamento e maltrattamento di animali sulla strada grazie al servizio di pronto soccorso veterinario realizzato dalla Federazione con Samu Italia onlus e svolto in collaborazione con Leidaa e Leal.
Nella città di Milano e Provincia, basterà chiamare la centrale operativa al 3664262649 o il numero nazionale 199.302.118, attivo 24 ore su 24, perché una delle cinque ambulanze veterinarie di Samu Italia, con medico e guardia ecozoofila a bordo, si rechi sul posto, a verificare la segnalazione e a prendere i provvedimenti del caso.
Le associazioni copriranno i costi di tutti gli interventi effettuati a favore di animali maltrattati, sfruttati, randagi e che vivono con proprietari in condizioni disagiate.