Roma, 19 mag. (AdnKronos) - Più di sette italiani su dieci ritengono che gli agricoltori svolgano un ruolo importante per l'ambiente e quasi nove su dieci vorrebbero un mercato agricolo vicino casa per avere più possibilità di scelta e acquisto. E' la fotografia emersa dal sesto rapporto annuale 'Gli Italiani e l'agricoltura', realizzato da Ipr-Marketing per Fondazione Univerde e Coldiretti, in occasione del quindicesimo anniversario della legge di orientamento e modernizzazione del settore agricolo firmata il 18 maggio 2001 dall’allora ministro dell'Agricoltura Alfonso Pecoraro Scanio.
Nel dettaglio, dal rapporto emerge che il 76% degli italiani ritiene che gli agricoltori svolgano un ruolo importante per l'ambiente, in particolare tenendo viva la tradizione (25%), facendo manutenzione del territorio contro le frane (20%), impedendo la cementificazione, coltivando biologico e offrendo lavoro (15%).
Il 66% del campione conosce e apprezza la multifunzionalità. Rispetto alle singole attività, gli italiani valutano positivamente: l’83% i farmer's market; l’82% le agro energie rinnovabili; l'80% gli agriturismi e le fattorie didattiche; il 76% le attività agro sportive e il 67% gli agri ospizi per anziani.
L'88% vorrebbe un mercato di agricoltori (farmer's market) vicino casa per avere più possibilità di scelta e acquisto. Solo l'11% è favorevole all’uso di Ogm in agricoltura, il 75% è nettamente contrario e l'89% vorrebbe etichette no Ogm sui prodotti per poter scegliere in maniera consapevole. Il livello di conoscenza del Ttip (Transatlantic Trade and Investment Partnership), l’accordo di libero scambio tra Unione Europea e Stati Uniti, è cresciuto rispetto allo scorso anno, passando dal 14% al 18%, pur mantenendo un valore ancora basso.
"Quando il 18 maggio 2001 firmai il decreto legislativo che liberò le imprese agricole italiane da limiti anacronistici e voluti da precise lobby - commenta Alfonso Pecoraro Scanio, già ministro dell'Agricoltura che introdusse la multifunzionalità agricola - pensavo di fare una cosa giusta di cui essere orgoglioso, ma non mi aspettavo di innescare una rivoluzione così positiva per ambiente, consumatori e occupazione. È davvero bello vedere tanti giovani avvicinarsi alla terra e creare tante nuove attività: agriturismi, agri asili, fattorie didattiche e sociali, agro sport, agro energie, farmer's market, botteghe di vendita diretta e perfino agri ospizi".
"Per difendere e far crescere questa agricoltura amica del lavoro, dell'ambiente e dei consumatori - conclude il presidente della Fondazione Univerde - occorre proteggere la peculiarità del nostro modello agricolo, bloccando l’omologazione verso Ogm e Ttip".