Roma, 4 mar. - (AdnKronos) - Il futuro dei rifiuti “non è la discarica ma neanche l'inceneritore”. Bisogna invertire la rotta e in questo contesto anche i cementifici possono dare il proprio contributo ma “il controllo e la qualità del materiale sono due condizioni essenziali”. Ne è convinto Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente della Camera che all'Adnkronos spiega che “il futuro è la riduzione dei rifiuti a monte, dove abbiamo fatto poco, il recupero e un riutilizzo dei materiali”.
Quanto ai cementifici, “se i problemi sono di natura burocratica allora vanno superati ma ci sono anche dei problemi di merito. I cementifici e in qualche caso anche le centrali termoelettriche possono dare una mano ma c'è un problema molto serio che riguarda il controllato”.
Se i Combustibili solidi secondari (Css) che vanno a finire nei cementifici “vengono ben controllati allora hanno anche un impatto minore visto che vanno a sostituire i combustibili tradizionali ma il controllo e la qualità del materiale sono due condizioni essenziali”.