Roma, 25 feb. (AdnKronos) - Un set completo di contenitori per la cosmesi eco-sostenibili realizzati con bioplastiche: flaconi, vasetti e tubetti. E anche le etichette così come l'adesivo. I prodotti sono stati presentati da Green Evolution nell'ambito del Salone Green Chemistry Conference and Exhibition in programma a CremonaFiere dal 25 al 27 febbraio 2015.
I biopolimeri impiegati sono derivati da scarti di lavorazione agricola come canna da zucchero e mais, ma anche cellulosa come gli acetati. Per poter essere lavorati dall'industria della plastica, alcuni biopolimeri sono stati mescolati creando biocompositi biobased termoresistenti e termoformabili nelle stesse macchine da stampa altrimenti utilizzati per le plastiche tradizionali. I biopolimeri utilizzati provengono da Nord America, Asia e Europa e le etichette adesive dall'Italia. Le prime linee di prodotto cosmetico realizzate grazie al progetto di Green Evolution saranno disponibili sul mercato già nel corso del 2015.
"Il progetto - spiega Marco Benedetti di Green Evolution - è frutto di una idea della coop. Green Evolution, start up di Bolzano specializzata nella ricerca di soluzioni eco-compatibili per prodotti destinati al mass-market. Il progetto presentato oggi è "una innovazione frutto di una lunga e complessa ricerca di Green Evolution tra i vari tipi di biopolimeri sviluppati dall'industria mondiale, adattati e trasformati alle specifiche esigenze dell'industria cosmetica e dei detergenti con la competenza di trasformatori italiani del settore".
"I materiali utilizzati sono privi di ftalati, bisfenoli e altri additivi tossici a volte contenuti nelle plastiche tradizionali. Un'alternativa altrettanto sicura e igienica al vetro, più leggera e, come il vetro, integralmente riciclabile", sottolinea Benedetti. La produzione di contenitori che utilizzano plastiche ottenute da coltivazioni agricole come canna da zucchero o mais o barbabietole contribuiscono ad assorbire molta Co2 rispetto alle plastiche di origine sintetica.
"Per la produzione di pla (acido polilattico, ndr) - spiega Benedetti, citando dati di Natureworks - si emettono in atmosfera per ogni tonnellata prodotta 300 kg di Co2 contro i 1940 kg del polipropilene e 3230 kg del poliestere, rispettivamente il 646% e 1076% in più del pla. In termini di consumo di fonte fossile la produzione di pla è 3 volte inferiore a quella del polipropilene e 3,5 volte inferiore al poliestere".
"In ultima analisi - sottolinea Benedetti - le parole chiave per descrivere l'importanza dei contenitori in biopolimero biobased sono: sostenibilità e non biodegradabilità; riciclabilità e non monouso".