Ecologia

COP26: un vocabolario per capire di che cosa si è parlato

CO2, emissioni nette zero, CCS... Le sigle, le parole e le espressioni usate per raccontare il riscaldamento globale e i cambiamenti climatici durante la COP26.

I cambiamenti climatici non sono una questione che riguarda un futuro lontano, ma un problema del presente che ci coinvolge direttamente e influisce sulla vita del Pianeta nei prossimi decenni. Ecco perché è importante conoscere sigle, parole ed espressioni per capire la crisi climatica e ciò che va fatto.

Antropocene. È l'epoca geologica in cui viviamo, in cui l'ambiente viene condizionato dalla presenza umana, in particolare per quanto riguarda le emissioni inquinanti. Il suo inizio è fissato simbolicamente al 16 luglio 1945, quando venne detonata la prima bomba atomica.

Biodiversità. Il termine è una contrazione dell'inglese "biological diversity", diversità biologica, e indica la varietà di specie viventi sul Pianeta. Un problema importante del nostro tempo è la perdita di biodiversità, ovvero la diminuzione di questa varietà.

CCS. In inglese Carbon Capture and Storage (cattura e sequestro del carbonio), si usa per indicare un sistema in cui la CO2 viene catturata e conservata (per poi essere riutilizzata), invece di essere rilasciata in atmosfera. La tecnologia, piuttosto recente, è considerata un ottimo strumento per cercare di raggiungere l'obiettivo emissioni nette zero.

Tutti i modi per dire CO2. Biossido (o diossido) di carbonio, anidride carbonica, CO2... è uno dei termini sempre presenti quando si parla di cambiamenti climatici, e indica uno dei gas serra emessi nell'atmosfera che contribuisce maggiormente al riscaldamento globale.

Combustibili fossili. Si chiamano fossili proprio perché derivano dalla decomposizione di esseri viventi morti milioni di anni fa (per la maggior parte alghe, batteri e piante): questi combustibili, che si trovano nella crosta terrestre e contengono idrogeno e carbonio, possono essere bruciati per ottenere energia. Esempi di combustibili fossili sono il carbone, il petrolio e il gas naturale: sono fonti di energia non rinnovabili, la cui combustione causa il rilascio di emissioni inquinanti.

Decarbonizzazione. È uno dei passi fondamentali per azzerare le emissioni nette. Alla COP26 oltre 40 Paesi si sono impegnati a dire addio al carbone entro il 2030 (2040-70 per i Paesi in via di sviluppo), ma tra questi spicca lo scarso entusiasmo di quelli che inquinano di più.

Emissioni nette zero (net zero). Si intende il raggiungimento di un bilanciamento tra la quantità di gas serra (in particolare CO2) emessa, e la quantità sequestrata (o compensata con il finanziamento di progetti green). È uno dei principali obiettivi della COP26, che mira alla neutralità per il 2050 (anche se l'India ha già dichiarato che non ci riuscirà prima del 2070).

Emissioni negative (carbon negative). È un obiettivo ancora più ambizioso della neutralità carbonica, e prevede di rimuovere più quantità di gas inquinanti (in particolare CO2) di quante ne vengano emesse nell'atmosfera.

Gas serra. Sono gas naturali che catturano il calore e, nella giusta quantità, sono fondamentali per la nostra sopravvivenza: senza di essi la superficie terrestre sarebbe più fredda di 33 °C. Tuttavia un eccesso di gas serra in atmosfera provoca il cosiddetto "effetto serra", fenomeno alla base del surriscaldamento globale.

Greenwashing. Letteralmente "ripulirsi con il verde", indica una strategia di marketing utilizzata da diverse aziende per cercare di distogliere l'attenzione dalle proprie pratiche poco amiche dell'ambiente, pubblicizzando le poche azioni sostenibili (vedi molti marchi di fast fashion, ma non solo).

Mercati delle emissioni. Si tratta di diversi sistemi lanciati in varie parti del mondo (il più efficiente, finora, è quello europeo), per incentivare i Paesi ad abbandonare l'uso di combustibili fossili e passare a fonti di energia rinnovabili. Nei mercati delle emissioni ognuno ha dei crediti che può utilizzare per inquinare senza conseguenze economiche: finiti i crediti, può comprarli da altri Paesi più virtuosi, oppure pagare delle multe sulle emissioni in eccesso (per approfondire: COP26: che cos'è il mercato delle emissioni?)

Permafrost. Terreno dove il suolo rimane ghiacciato per almeno due anni consecutivi: il permafrost funge da serbatoio di carbonio (ovvero sequestra il carbonio presente in atmosfera) ma, sciogliendosi a causa del riscaldamento globale, rilascia gas serra, in particolare metano.

16 novembre 2021 Chiara Guzzonato
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