Roma, 24 ott. - (AdnKronos) - C'è chi punta sulla raccolta differenziata, come fa l'Italia anche se ancora con risultati disomogenei sul territorio nazionale, chi invece sugli inceneritori e chi sulle discariche, chi esporta all'estero i propri rifiuti. A guardare fuori dai nostri confini non mancano le sorprese e si può addirittura scoprire che, in tema di gestione dei rifiuti, nel confronto con altre capitali europee l'Italia non sempre ci perde. Madrid, Roma, Parigi, Londra, Berlino e Vienna sono le città scelte dal meeting Atia-Iswa Italia-Ama per parlare dell'argomento, ed ecco i risultati.
Con il 38% di raccolta differenziata Roma si propone come una delle città leader in Europa per materiali avviati a recupero, seconda solo al 42% di Berlino. Un risultato importante anche a fronte di una produzione pro-capite di rifiuti di circa 610 kg annui per abitante, dato inferiore solamente ai 970 kg di Londra e di molto superiore ai 442 kg pro-capite di Berlino.
Un confronto, quello tra Roma e le altre città europee, che presenta luci e ombre. "Siamo competitivi e leader quanto le altre capitali europee per quanto riguarda la produzione dei servizi di raccolta e di raccolta differenziata, su questo siamo all'altezza degli altri e in grado di raggiungere gli obiettivi Ue. Ma abbiamo un problema grave rispetto agli altri: la mancanza di impianti industriali necessari a valorizzare i rifiuti per trasformali in risorsa", spiega all'Adnkronos il presidente di Ama Spa Daniele Fortini a margine del convegno.
"Prima di tutto serve una dotazione impiantistica per lavorare la frazione organica dei rifiuti, quindi l'impianto di compostaggio in cui consegnare i rifiuti organici. Ormai ne raccogliamo 150mila tonnellate l'anno in modo differenziato che siamo costretti a portare in altre regioni spendendo molto perché non abbiamo capacità di trattamento nella nostra regione".
Lazio a parte, in Italia ci sono città che hanno raggiunto obiettivi importanti: Torino e Milano al 41% di raccolta differenziata, Roma sta superando il 38% e si prevede che a dicembre supererà il 40% grazie all'apporto degli altri municipi. Ama e amministrazione capitolina stanno infatti estendendo, in queste settimane, la raccolta differenziata di prossimità ("porta a porta" e stradale potenziata) in altri 3 municipi che consentirà globalmente di servire 1 milione e 840mila cittadini e di avvicinarsi al 50% a fine anno.