Roma, 8 giu. - (AdnKronos) - Grazie alla legge del 2012 abbiamo “ridotto del 50% l'utilizzo dei sacchetti di plastica non biodegradabili e compostabili, favorito una conversione della chimica verso la chimica verde e comportato un cambiamento degli stili di vita”. Lo afferma all'Adnkronos, Francesco Ferrante, vicepresidente del Kyoto Club, che da senatore avviò nel 2007 l’iter per la messa al bando dei sacchetti in polietilene.
L'emendamento, spiega Ferrante aveva “tre obiettivi. Il primo era di tipo ambientale, riducendo la quantità di plastica. Il secondo era incidere sugli stili di vita, invitando all'utilizzo della sporta riutilizzabile e il terzo obiettivo era favorire una conversione verso la chimica verde che non utilizza le fonti fossili”. Si tratta di obiettivi che “oggi, dopo 8 anni e diverse difficoltà per fare entrare in vigore la legge, possiamo dire di avere raggiunto”.
In tutto questo, conclude Ferrante, “per completare il passaggio dobbiamo fare una cosa molto semplice: far rispettare la legge perché ancora oggi il 50% dei sacchetti in circolazione è illegale proveniente da lavorazioni in nero, probabilmente importati da paesi esteri in maniera truffaldina. Adesso, dunque, quello che stiamo cercando di fare è di lanciare un appello alle forze dell'ordine per stroncare questo mercato nero alternativo che inficia tutti i risultati positivi che abbiamo raggiunto”.