In Italia i farmaci scaduti non vengono riciclati in alcun modo, ma per la loro potenziale tossicità vengono raccolti e trattati separatamente da altri rifiuti. La raccolta differenziata dei farmaci è stata resa obbligatoria da un decreto legislativo che ha recepito una direttiva europea sullo smaltimento dei rifiuti. Le modalità con le quali la raccolta deve essere fatta è invece lasciata all’organizzazione delle singole Regioni. A Milano, per esempio, i farmaci scaduti devono essere gettati negli appositi bidoni di raccolta sistemati in tutte le farmacie. Periodicamente le confezioni sono raccolte e portate al forno d’incenerimento, dove vengono bruciate in linee separate dagli altri rifiuti e a temperature comprese tra i 950 e i 1000 gradi. I fumi di combustione vengono purificati con filtri e le ceneri, che non sono tossiche, vengono depositate in normali discariche. In alcuni Paesi europei la legge permette di usare le ceneri derivate dalla combustione dei farmaci come substrato per l’asfalto di autostrade.