La carta recuperata è messa in vasche piene d’acqua, nelle quali ruota una grande lama affilata, come in un frullatore. Impregnata d’acqua e macinata dalla lama, la carta si trasforma in una pasta composta per il 99 per cento da acqua e per l’1 per cento da fibra. Questa massa viene trattata con una soluzione alcalina per eliminare le sostanze indesiderate (grassi, plastiche, colle). Quindi viene lavata e, se in origine la carta era stampata, si eliminano gli inchiostri con acqua calda a circa 70 centigradi e con tensioattivi emulsionanti. Le schiume, ricche dei pigmenti degli inchiostri, sono eliminate man mano che si formano. L’impasto viene infine passato attraverso rulli che comprimono le fibre e fanno uscire l’acqua. Il processo di riciclo comporta la perdita di almeno un decimo del materiale trattato. La pasta di carta riciclata, la cui qualità è comunque inferiore a quella ricavata direttamente dal legno, viene venduta a stabilimenti per la fabbricazione dei prodotti finali. Infatti, a seconda della carta recuperata e riciclata (giornali, cartoni, carta mista) si hanno prodotti diversi: carta da imballo e da scrittura, cartoni, cartoncini e altri tipi.
Come avviene il riciclo della carta da macero?
