I voli aerei di tutto il mondo producono il 3,5% dei gas serra, causa principale dell’aumento della temperatura terrestre: un rapporto del Whoi (Woods Hole Oceanographic Insitution) pubblicato su Nature mette in evidenza una possibile inattesa relazione tra le variazioni climatiche prodotte dall'aumento della temperatura terrestre e la durata dei voli aerei.
indizio a sorpresa. Nel corso di una sua ricerca, Hannah Barkley, dottorando del Whoi, analizzando una serie di dati si è reso conto che i voli da Honolulu alla costa orientale degli Stati Uniti - e viceversa - subiscono dei ritardi o degli anticipi rispetto agli orari previsti, a seconda della direzione.
Verificato che ciò non dipende dalle compagnie aeree, Barkley e Kris Karnauskas - il suo docente - hanno deciso di approfondire la questione. Anche perché è un fatto noto che la durata dei voli varia in base ai venti d’alta quota che spirano da ovest verso est, tant'è che le compagnie aeree da tempo ne tengono conto per calcolare la durata dei viaggi. E nonostante questo, si accumulano anticipi e ritardi.
Analizzando i dati della velocità dei venti in quota, raccolti da anni dal Noaa (National Oceanographic and Atmospheric Administration), hanno ben presto capito che le differenze nei tempi di percorrenza sono aumentati nel tempo coerentemente con l’aumento della velocità dei venti in quota, che si è fatta via via più intensa con il passare degli anni. A questo punto i ricercatori si sono chiesti se ritardi e anticipi erano identici o se una situazione prevaleva sull’altra.
Risultato: attualmente i ritardi prevalgono di un minuto sugli anticipi.
Più carburante, più CO2. Un minuto può sembrare poca cosa, ma non è così. Per il numero di voli in partenza dagli Stati Uniti, infatti, si parla di circa 300.000 ore di volo all’anno in più, che corrispondono a circa 3 miliardi di dollari di carburante.
Quel minuto in più di volo produce insomma, complessivamente, 10 miliardi di chilogrammi di anidride carbonica (CO2), che si aggiunge a tutta quella normalmente prodotta dall'industria e per il mantenimento del nostro stile di vita. E certamente contribuisce all'effetto serra e all'aumento della temperatura terrestre. E forse contribuisce all'aumento della velocità dei venti in quota... Un nuovo e sorprendente ciclo chiuso di causa/effetto, certamente da indagare, che si aggiunge a tutti gli altri scenari noti.