Roma, 14 dic. (AdnKronos) - I negoziatori delle 196 nazioni del mondo riuniti a Lima per la Conferenza sul clima delle Nazioni Unite hanno raggiunto un accordo che impegnerà ciascun Paese a ridurre la propria quota di emissioni di gas serra.
L'intesa raggiunta in Perù stabilisce un quadro entro il quale verrà poi siglato l'accordo conclusivo nel vertice di Parigi del prossimo anno. E' la prima volta nella storia che ciò accade, sebbene l'intesa non sia ancora sufficiente per ridurre l'impatto e i costi a livello planetario del riscaldamento globale. Nel dettaglio, nei prossimi sei mesi, ciascun Paese dovrà proporre un piano nazionale dettagliato per limitare le emissioni di gas serra generate dalla combustione di carbone, gas e petrolio. I vari piani nazionali, che verranno pubblicati su un sito web delle Nazioni Unite, costituiranno le basi per l'accordo finale che verrà firmato nel dicembre 2015 e attuato entro il 2020.
L'accordo di Lima è stato approvato dopo che una precedente bozza era stata respinta dai Paesi in via di sviluppo che accusavano le nazioni più ricche di sfuggire alle proprie responsabilità nel combattere il riscaldamento globale e sostenere i costi dell'impatto che ha sul Pianeta.
Delusa per l'esito della Conferenza Legambiente che parla di una "pericolosa battuta d'arresto nei negoziati sul clima". "Nessun significativo passo in avanti è stato fatto con la decisione adottata oggi, rischiando così di compromettere l'esito della Conferenza di Parigi, dove il prossimo dicembre i governi sono chiamati a sottoscrivere il nuovo accordo globale sul clima", afferma l'associazione ambientalista in una nota. "A Lima - ha detto il presidente Vittorio Cogliati Dezza - purtroppo i governi sono stati incapaci di sciogliere i nodi relativi alla differenziazione degli impegni nazionali e al sostegno finanziario ai paesi in via di sviluppo, che continuano a bloccare i negoziati verso Parigi. Rimangono ancora ben saldi gli antichi steccati tra paesi industrializzati e in via di sviluppo che l'accordo Usa-Cina ci aveva fatto sperare fosse possibile superare". Secondo Legambiente, "è indispensabile che i paesi industrializzati onorino i propri impegni finanziari, per ristabilire la necessaria fiducia tra paesi ricchi e poveri, e sottoscrivano una roadmap che consenta di raggiungere entro il 2020 l'obiettivo già concordato dei 100 miliardi di dollari".