La covid ci aveva inizialmente illuso di aver contribuito a ridurre le emissioni globali di gas serra. Purtroppo ci siamo presto resi conto che la riduzione dell'inquinamento è stata momentanea, e che la situazione continua anzi a peggiorare di anno in anno: secondo uno studio pubblicato su Frontiers in Sustainable Cities, solo 25 metropoli sarebbero responsabili di oltre la metà delle emissioni globali.
Occupano appena il 2% della superficie terrestre, ma sono le città a peggiorare ulteriormente la crisi climatica che stiamo vivendo: «Più della metà della popolazione mondiale risiede nelle città, che sono responsabili da sole di oltre il 70% delle emissioni di gas serra globali», sottolinea Shaoqing Chen, uno degli autori dello sudio. Secondo quanto rilevato dalla ricerca, sarebbero soprattutto i Paesi industrializzati a inquinare l'atmosfera, ma con qualche eccezione: in Cina, classificata come Paese in via di sviluppo, Shangai figura tra le città più inquinanti del pianeta. In generale però, Europa, Usa e Australia inquinano molto di più dei Paesi in via di sviluppo.
Venezia deve correre ai ripari. Tra il 2012 e il 2016, alcune città hanno anche registrato un deciso calo nelle emissioni, a riprova che gli orientamenti indicati dagli Accordi di Parigi, se perseguiti, possono dare i loro frutti. Tra queste, le quattro più virtuose sono Oslo (Norvegia), Houston (Texas), Seattle (Stato di Washington) e Bogotà (Colombia). Al contrario, le città che hanno visto incrementare le proprie emissioni pro capite sono Rio de Janeiro (Brasile), Curitiba (Brasile), Johannesburg (Sudafrica) e la nostra Venezia.
Di chi è la colpa? La ricerca ha anche identificato i principali responsabili delle emissioni: al primo posto i produttori di energia elettrica stazionaria, tra cui edifici residenziali, commerciali, industriali e istituzionali, che nelle città europee e statunitensi contribuiscono alle emissioni globali per il 60%-80%. In un terzo delle città analizzate, oltre il 30% delle emissioni sono prodotte invece dai trasporti su strada, mentre meno del 15% da treni, vie navigabili e aviazione.