Si tratta di una struttura, di solito un giardino zoologico, un acquario, un parco faunistico, che si prefigge di conservare una risorsa naturale, come un lembo di territorio o un gruppo di animali a rischio di estinzione, ed effettuare ricerche scientifiche. A queste due attività vengono associate di solito iniziative di educazione ambientale per bambini in età scolare e adulti. In Italia, un esempio di bioparco è quello dell’ex giardino zoologico di Roma. La struttura con gabbie e recinti, tipica del secolo scorso, sta per essere quasi completamente demolita. Gli animali ora abitano in grandi aree e vengono contenuti con barriere fisiche non sempre percepibili dal pubblico. E le ricerche compiute su di loro vengono utilizzate anche per proteggere animali selvatici: il loro patrimonio genetico può per esempio servire per rinvigorire quello di popolazioni selvatiche, indebolite dal fatto che i pochi esemplari rimasti sono costretti a incrociarsi tra loro, consentendo così l’espressione di geni recessivi e poco vantaggiosi.