Se immaginiamo le spiagge immense e gli infiniti deserti che ricoprono parte del nostro Pianeta, sembra impossibile pensare che esista un problema di carenza di sabbia. Eppure è proprio così: ogni anno nel mondo vengono utilizzate circa 40-50 miliardi di tonnellate di sabbia per produrre il cemento che serve a costruire gli edifici delle nostre città, senza contare quella necessaria in varie lavorazioni, dalla vetreria all'elettronica.
Il problema (e viene quasi da dire per fortuna) è che la sabbia di deserti e spiagge non è adatta: quella vicino al mare è troppo salina, mentre quella dei deserti è troppo levigata. Occorre dunque estrarla dal letto dei fiumi, operazione che danneggia non poco l'ambiente e che per questo è attualmente proibita - almeno ufficialmente - in diversi Paesi, come India, Cambogia e Vietnam.
Granelli di plastica. Sono diversi i laboratori in tutto il mondo che stanno cercando una soluzione per sopperire alla scarsità globale di sabbia: un'idea innovativa viene da John Orr, dell'Università di Cambridge, che propone di sostituire il 10% della sabbia utilizzata per produrre cemento con plastica triturata. «A differenza della sabbia, la plastica non si attacca al cemento, e per questo occorre limitarne l'uso a non più del 10% del totale», spiega Orr alla BBC, sottolineando però che la plastica ha la stessa resistenza e la stessa durata della sabbia.
Utilizzare la plastica è vantaggioso anche in termini economici, specialmente in luoghi come l'India, dove il boom edilizio si sta scontrando con la carenza di sabbia (il cui costo è salito alle stelle), e dove ogni giorno vengono invece gettate 15.000 tonnellate di plastica. Secondo Orr, riciclare la plastica nella produzione di cemento potrebbe far risparmiare fino a 820 milioni di tonnellate di sabbia l'anno.
Meno di tutto. L'innovazione tecnologica può aiutare a mitigare momentaneamente il problema della mancanza di materia prima per la costruzione, ma il vero cambiamento deve venire dal mondo dell'edilizia stesso: «Bisogna rivedere il modo in cui costruiamo edifici», spiega Orr. «Spesso utilizziamo troppo cemento, e non è necessario: potremmo risparmiare fino al 30-50% di materiale».
Inoltre, non bisogna dimenticare che la scarsità di sabbia è solo una piccola parte di un problema più grande: quello del sovra-sfruttamento di tutte le risorse naturali terrestri. «Stiamo usando troppo di tutto», conclude Orr: «stiamo consumando tutte le risorse del nostro Pianeta, e non possiamo continuare così.
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